“i pesci non portano fucili”, Alfredo Pirri in mostra al MACRO di Roma

Dal 12 aprile al 14 giugno il MACRO Testaccio ospiterà “i pesci non portano fucili”, la prima mostra antologica dedicata ad Alfredo Pirri. 

L’esposizione è  la tappa conclusiva del progetto I pesci non portano fucili, un viaggio all’interno dell’opera, del pensiero e della ricerca dell’artista che è iniziato nel novembre 2016 con la prima mostra RWD / FWD, allestita presso lo Studio/Archivio dell’artista.

Alfredo Pirri MACRO Roma

Il titolo del progetto è stato scelto dallo stesso Pirri in omaggio all’opera The Divine Invasion di Philip K. Dick (1981), in cui l’autore immagina una società disarmata e fluida come il mare aperto dentro il quale immergersi e riemergere dando forma ad avvenimenti multiformi.

Tutto il progetto viene proposto come un nuovo possibile modello di rete culturale, fortemente sostenuto da Alfredo Pirri, in cui ogni istituzione coinvolta è autonoma ma in costante dialogo con le altre.

Un percorso che ricostruisce il pensiero e la storia artistica di Alfredo Pirri

Alfredo Pirri MACRO Roma

La mostra riunisce 50 opere tra le più importanti e significative realizzate dall’artista nel corso della sua carriera dagli anni ‘80 ad oggi, sottolineando l’alternarsi ritmico di fluidità e fissità, dove i repentini mutamenti di tecnica diventano allegoria di un tempo mentale, scandito dagli elementi che da sempre contraddistinguono la ricerca dell’artista: lo spazio, il colore e la luce.

Attraverso il percorso espositivo si può compiere una lettura completa e ragionata della complessità della ricerca di Alfredo Pirri, grazie un itinerario espositivo strutturato come un’opera in sé. Lo spazio del Macro Testaccio viene interpretato dall’artista in maniera da sottolineare le componenti fondamentali del suo pensiero, per invitare il visitatore a condividere un’esperienza immersiva giocata sull’armonia tra spazio, luce e colore

L’esposizione si snoda attraverso un percorso articolato in cui il tema della città, intesa non solo come agglomerato urbano ma come spazio aperto, luogo di condivisione e d’incontro, ed è declinato in varie sfaccettature, attraverso una profonda rielaborazione dello spazio architettonico stesso e qui diviso in due sezioni principali.

Alfredo Pirri MACRO Roma

In mostra sono presenti opere che abbracciano l’intera carriera di Pirri, come Squadre plastiche (1987-88) e Gas (1990) che combinano elementi concettuali e minimalisti, e delle istallazioni come La stanza di Penna (1999) e Verso N (2003).  

Non mancano però opere più recenti come Quello che avanza (2017), prosecuzione dello studio sulla luce e il colore che da sempre caratterizza la sua poetica. Un’opera costituita da 144 stampe, un lavoro che è frutto di una ricerca sulla tecnica della cianotipia, che consente di realizzare immagini fotografiche off-camera di grandi dimensioni, caratterizzate da intense variazioni di blu.