A Roma una mostra antologica dedicata a Igino Stella

Pubblicità

Il 17 giugno  inaugura presso le Case Romane del Celio la mostra Igino Stella. “Il mio mondo lontano dal mondo”. A 45 anni esatti dalla sua prima esposizione personale a Roma e a sei dalla sua morte, nell’agosto del 2011, la figlia Rita Stella, che nel corso degli anni ha catalogato e conservato le opere del padre, propone di ospitare una antologica nella città da cui tutto è partito.

Fino al 10 luglio, una mostra antologica dedicata al pittore ascolano che raccoglie una serie di opere realizzate durante la sua quarantennale produzione artistica, coprendo un arco di tempo che va dalla fine degli anni sessanta fino a raggiungere la prima decade del nuovo secolo.

Il percorso espositivo all’interno delle sale delle Case Romane del Celio si compone di venti opere suddivise tra tele e sculture: 14 oli su tela e un olio su legno posto a conclusione della mostra, un’opera dove le colorate e fluttuanti forme protagoniste delle tele precedenti lasciano il posto ad un profondo ed intenso spazio rosso con un guerriero immaginario che traghetta l’arte di Igino Stella verso un’infinito mondo lontano dal mondo.

Igino Stella: dall’astrazione pittorica alla forma geometrica della scultra

Igino Stella approda alla pittura dopo un vissuto caratterizzato da eventi personali tristi e dolorosi che lo segnano per sempre e formano una profonda e originale sensibilità, orientandolo verso la poesia e la pittura. Il suo lavoro parte dall’astrazione geometrica e approda alla forma scultorea: alle forme elementari  come quadrati, cerchi e triangoli, si accostano quelle più complesse, capaci di fornire il senso del moto continuo della vita.

Nelle tele risalenti agli anni ‘70 e ‘80 traspare un sentimento sofferente e tumultuoso, evidenziato da forme geometriche spigolose e toni forti e accesi. Dagli anni ‘90 in poi l’artista evolve verso una distensione quasi contemplativa e si concentra su una ricerca più attenta del colore, nella quale emerge una rifiorente gioia di vivere e grande entusiasmo per l’arte.

Le cinque sculture in legno scelte per rappresentare un’altra espressione della propria emotività sono legate ad un periodo molto recente, quello che va dalla fine degli anni novanta fino agli ultimi anni della sua carriera. Evidente e prepotente è la caratteristica che scaturisce da queste sculture: il rapporto con la natura da sempre fonte di ispirazione primaria.

Leggi anche: MACROMANARA: Milo Manara in mostra a Roma

- Pubblicità -
PubblicitÃ