Anno bisesto, anno funesto? Verità e origine dell’anno bisestile

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Gli studenti lo detestano perché per loro significa solo una cosa: un giorno in più di scuola. La tradizione popolare lo vuole foriero di cattiva sorte. È l’anno bisestile, quello che conta 29 giorni del mese di febbraio, 366 in tutto. Ma come nasce la superstizione che sostiene che un anno bisesto porti sfortuna? E perché mai proprio il 29 febbraio è quello a cui si aggiunge un giorno? Analizziamo insieme le origini dell’anno bisestile sul calendario e anche della relativa credenza popolare.

Anno bisestile: quanti giorni ci sono in un anno?

Un anno solare dura 365 giorni. Ogni quattro anni cade un anno bisestile, un anno cioè che conta un giorno in più. Un anno solare con 366 giorni. Il giorno in più viene aggiunto al mese più corto dell’anno, cioè febbraio, che negli anni bisestili conta eccezionalmente 29 giorni.

Ogni 400 anni, poi, ricorre un anno secolare, detto anche secolo bisestile. Si tratta di un secolo che, cadendo 4 anni dopo l’ultimo anno bisestile, dovrebbe esserlo, invece non lo è, e conta 365 giorni.

In tutti i calendari solari, come il calendario giuliano e il calendario gregoriano, si aggiunge un giorno al mese di febbraio.

Come si calcolano gli anni bisestili

Sapere se un anno è bisestile è facilissimo: basta prendere in considerazione le ultime due cifre. Se formano un numero divisibile per 4, allora l’anno sarà bisestile. Il 2016 è stato un anno bisestile, per esempio, poiché 16 è un numero divisibile per 4.

Il secolo bisestile, invece, deve essere divisibile per 400. Quando lo è, non si aggiunge il giorno in più al mese di febbraio. Per esempio, il 2000 è stato un anno secolare, o secolo bisestile.

I prossimi anni bisestili saranno pertanto:

  • 2020
  • 2024
  • 2028
  • 2032
  • 2036
  • 2040

Bisestile: cosa significa?

La parola “bisestile” deriva dal latino e significa letteralmente “due volte sesto”. Nel calendario romano, veniva aggiunto un giorno al sesto prima delle calende di marzo. Le calende erano il primo giorno del mese (da qui deriva il termine calendario), pertanto il sesto giorno prima delle calende di marzo era il 24 febbraio. Questo sesto giorno veniva ripetuto due volte ogni quattro anni. Da qui il termine “bisesto” che ora è rimasto nella vulgata popolare, ma che non è del tutto scorretto, a ben guardare, dal momento che deriva direttamente dall’etimologia latina del termine italiano attuale.

Perché esiste l’anno bisestile?

Ma come mai c’è bisogno di aggiungere un giorno all’anno solare ogni quattro anni? Quando fu calcolato l’anno solare e organizzato secondo l’anno gregoriano, furono applicati dei calcoli complicatissimi per far aderire il più possibile l’anno solare al tempo da noi calcolato. Quindi un anno venne suddiviso in dodici mesi di diversa durata, per un totale di 365 giorni. Ogni mese è suddiviso in settimane, che non devono coincidere con l’inizio e la fine del mese stesso. Ogni settimana è divista in giorni, ogni giorno in ventiquattro ore, ogni ora in sessanta minuti, ogni minuti in sessanta secondi.

Calcoli del genere coinvolsero i maggiori studiosi antichi. Eppure gli astronomi si accorsero ben presto che il calendario non coincideva alla perfezione con l’anno solare. Un anno solare è di circa sei ore più lungo rispetto a un anno sul calendario. Può sembrare un’inezia, invece sei ore sono tante. Pensate a cosa significa lavorare o studiare per sei ore. Pensate a quante cose riuscite a fare in sei ore. Accumulando sei ore ogni anno, le stagioni slittano e non coincidono più.

Pertanto si pensò di operare un correttivo aggiungendo un giorno in più al mese più corto dell’anno, febbraio, ogni quattro anni. Basta fare un rapido calcolo, però, per scoprire che questa aggiunta è in eccesso: 6 moltiplicato per 4 non fa 24 (il numero di ore in un giorno), bensì 28. C’è un eccesso di quattro ore. Ecco come nasce l’ulteriore correttivo, in difetto, del secolo bisestile, che cade ogni 400 anni.

Con questi accorgimenti, che palesemente non sono misurazioni perfette (lontanissime dai calcoli di precisione a cui siamo abituati oggi, che sono in grado di misurare intervalli di tempo infinitesimali), non è che l’anno solare e quello gregoriano coincidano oggi alla perfezione, o che le stagioni non slittino più affatto. Ma il problema è stato davvero minimizzato, tanto da essere trascurabile.

Nati il 29 febbraio

Ogni giorno si nasce e ogni giorno si muore. Ogni giorno, nel mondo, accade qualcosa di importante. Certo, ciò che accade il 29 febbraio di un anno bisestile, trova il suo anniversario perfetto solo ogni quattro anni. E chi nasce il 29 febbraio, festeggia il suo “vero” compleanno soltanto ogni quattro anni. Eppure invecchia ogni anno come tutti gli altri. Sorte infausta (forse uno degli elementi che fecero nascere la superstizione dell’anno bisesto visto come anno funesto), ma ragionevole.

Chi è nato il 29 febbraio però non dovrebbe disperare. Come per ogni giorno, ci sono delle persone famose, magari personaggi che hanno compiuto grandi gesta o hanno fatto bene all’umanità, che possono smentire ogni superstizione. Ecco alcuni nomi famosi di nati il 29 febbraio:

Ce ne sarebbero ancora moltissimi, tra personaggi storici, star del cinema, della musica e dello sport. Chi nasce il 29 febbraio lo fa sotto il segno dell’acquario. Il suo elemento è l’aria, il genere è maschile e il metallo l’uranio. Il pianeta è ovviamente Urano e il colore è il viola. Il profumo naturale è il vetiver e le zone da tenere sempre sotto controllo sono le gambe e l’apparato cardiocircolatorio. Sono generalmente persone creative e sempre pronte al cambiamento, che però potrebbe renderle anche molto volubili.

Quando festeggiare il compleanno? Se siete superstiziosi, in anni non bisestili, dovreste festeggiare il 1° marzo. Perché? Naturale: festeggiare prima porta sfortuna!

Anno bisesto, anno funesto. Ma perché?

Si dice che l’anno bisestile porti sfortuna. Coloro che credono a queste superstizioni non sono pochi, e arrivano persino a non compiere nulla di decisivo per le loro vite durante un anno bisesto. In passato, non era raro che le partorienti cercassero in ogni modo di allungare il travaglio per non far nascere i loro bambini in data 29 febbraio.

Ma da dove viene questa credenza popolare – che tra l’altro è tutta del mondo latino? Ancora una volta dobbiamo rifarci ai tempi dell’Antica Roma. Si ritiene infatti che siano stati proprio gli antichi romani a coniare per primi questa frase. Come mai? Semplicissimo: è per lo stesso motivo per cui, oggi, si pensa che il mese di novembre sia quello più sfortunato. Anticamente il mese di febbraio era anche il Mensis Feralis, quello in cui si celebravano le ricorrenze funebri, il mese dei morti. Se poi si andava ad aggiungere quel famoso giorno prima delle Calende, il mese ferale, quello dei morti, si allungava di un ulteriore giorno, pertanto l’intero anno bisesto, per estensione, diventava funesto, ossia portatore di cattiva sorte.

Altre superstizioni legate a un anno bisesto

Nel Quattrocento, Michele Savonarola, nonno di Girolamo, di professione scienziato (e quindi mente aperta e illuminata, verrebbe logico pensare), ribadiva un detto allora molto popolare: ”Anno bisteso, né baco, né moglie, né innesto”. In un anno bisestile, non si deve dare inizio a un’attività lavorativa (azienda, società, affari decisivi e quant’altro), non si ci sposa e non si concepisce un figlio. Davvero limitativo per la vita, non trovate? Oggi, con i ritmi frenetici che viviamo, sarebbe impensabile rimandare di un intero anno solare tutte queste decisioni così fondamentali. Eppure è per questo che, storicamente, non possiamo contare grandi avvenimenti datati 29 febbraio. Firme di paci o armistizi siglate in quel giorno avrebbero potuto significare che la guerra sarebbe ripresa presto. Fondare una società non avrebbe portato ricchezza, sposarsi in un anno bisestile fu per molti secoli una pratica in disuso… Anche le menti più aperte, in fondo, preferiscono non rischiare quando in gioco ci sono la propria vita e la propria felicità. Non si sa mai… Un po’ come l’altro detto, quello che recita “Non è vero, ma ci credo”.

In generale, anticamente ma ancora oggi per molte persone, tutto ciò che è “diverso” o “insolito” fa paura. L’unica verità scientificamente fondata (fondata su basi statistiche e psicologiche, ovviamente) è questa. “E’ nell’umana natura temere l’inconsueto”, come si dice. Pertanto la superstizione nasce proprio da questa diversità dell’anno bisestile.

Avvenimenti in anno bisesto

Chiaramente le credenze popolari hanno generato moltissime leggende di fatti accaduti in un anno bisesto. Dalle più classiche carestie, inondamenti e terremoti, fino ad anomalie che fanno parte del normale ciclo della natura e che, capitando in un anno specifico, venivano imputate all’anno bisesto mentre normalmente veniva trascurate. Per esempio, si dice che durante l’anno bisesto le fave crescano attaccate al contrario nel loro baccello.

È vero che nel 2012 è affondata la Costa Concordia, che nel 2016 c’è stato il terremoto di Amatrice. È vero che nel 2012 è morta Withney Houston e nel 2016 ci ha lasciati David Bowie (seguito da molti altri grandi nomi dello spettacolo, della letteratura e della scienza). Tuttavia è altrettanto vero che di catastrofi ne accadono ogni anno (basti contare tutto ciò che è già successo nel 2017, tra terremoti e tornado) e che le persone purtroppo muoiono ogni giorno.

Anno bisesto nel mondo anglosassone: il Leap Year

Le preoccupazioni più frequenti oggi sono legati alle applicazioni per cellulari, computer o altri dispositivi elettronici. Quello che nel mondo anglosassone è chiamato Leap Year (un anno che salta, poiché i giorni cadono con una differenza di due anziché uno rispetto all’anno precedente) ha causato non pochi problemi a programmatori e sviluppatori. Non tutte le app, infatti, supportavano il cambiamento di un giorno nel calendario. Il rischio di bug, malfunzionamenti o altro è sempre stato dietro l’angolo, e ogni volta si corre ai ripari per tempo, soprattutto per quanto riguarda programmi che gestiscono dispositivi di sicurezza, di emergenza, fondi economici, ospedali, ecc. Sembra uno scherzo, ma non lo è affatto.

Santa Brigida e la proposta di matrimonio nell’anno bisestile

Nel mondo anglosassone le credenze popolari sono diverse rispetto alle nostre. Tanto per cominciare, sono in tanti a credere che l’anno bisestile sia un anno fortunato. Ma soprattutto, lo pensano le donne irlandesi che vogliono sposarsi. Nel giorno di Santa Brigida, il 29 febbraio, sono infatti le fanciulle che possono chiedere la mano del proprio innamorato, in via del tutto eccezionale. Questo perché, anticamente, nel calendario inglese il 29 febbraio non esisteva, essendo stato introdotto da un Papa cattolico, Gregorio XIII appunto, e pertanto era un giorno fuori dal corpus delle leggi, privo di status legali. Si dice che, sotto il regno di Margaret di Scozia, gli uomini non potevano rifiutare questa proposta, pena il pagamento di una multa piuttosto salata. Ancora oggi, in alcuni paesi nordici, gli uomini che rifiutano una proposta di matrimonio a loro indirizzata in data 29 febbraio, devono risarcire la fidanzata con una sorta di “dote al contrario”, composta di guanti o vestiti. Ovviamente è simbolica.

Su questa usanza esiste anche una recente pellicola, interpretata dalla bellissima Amy Adams e Matthew Goode, dal titolo proprio Leap Year. In Italia, non essendo questa un’usanza famosa, il titolo è diventato Una proposta per dire sì. La storia è quella di Anna Brady, che addirittura pianifica un viaggio a Dublino con il suo fidanzato per porgli la fatidica domanda nel giorno adatto, il 29 febbraio di un anno bisesto, per dare alla leggenda la massima “carica” possibile.

Da dove nasce questa ricorrenza e perché è intitolata a Santa Brigida, visto che la sua commemorazione è invece il 23 luglio? Sembra che Santa Brigida si sia lamentata con San Patrizio perché molti uomini erano troppo restii a farsi avanti con le donzelle. Pertanto San Patrizio decise che dare la possibilità alle donne di dichiararsi ogni quattro anni non fosse da ritenersi pericoloso.

Un’ultima curiosità: ad Anthony, nel New Mexico si celebra un festival dell’anno bisestile. Cade ogni quattro anni, ma è davvero un festeggiamento in grande. I bambini che fanno il compleanno ricevono torte giganti a più strati e un risarcimento matematico del tempo. Si organizzano concerti e gite in mongolfiera.

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