A Milano gli scatti tra composizione e ritratto di Alfredo Camisa

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Dal 26 settembre al 26 ottobre la galleria milanese STILL ospita la mostra fotografica Alfredo Camisa. Tra stupore e progetto dedicata al  chimico bolognese, fotografo per passione, che tra 1953 e il 1961 ha dedicato ogni momento libero alla macchinetta e al rullino.

“Potrebbero non esistere i saloni, le mostre, i premi e le critiche: noi fotograferemmo egualmente perché non è in funzione di tutto questo che fotografiamo. Per noi la fotografia esiste solo come emozione, come possibilità di esprimere sinceramente e poeticamente la realtà, il nostro modo di vedere e di pensare, il nostro modo di vedere o di trasformare quel che ci circonda”.

Queste le parole di Alfredo Camisa che, scritte in un articolo insieme all’amico Piergiorgio Branzi, descrivono il suo modo di interpretare la fotografia: durante la sua carriera artistica lo stile si è modificato repentinamente, passando dalle composizioni iniziali a temi sempre più legati alla figura umana per rimanere fedele ai suoi più intimi interessi.

Alfredo Camisa. Tra stupore e progetto: una selezione di scatti che ripercorre la carriera del fotografo bolognese

Camisa ha spesso ritratto nei suoi scatti persone appartenenti agli strati più bassi della società ma per scelta i suoi soggetti non divennero mai l’emblema iconografico della miseria italiana del dopoguerra: l’autore li ritrasse con bonaria umanità, mai tragicamente afflitti dalla loro condizione, mai con esasperazione pietistica o retorica.

Di Camisa si è spesso lamentata l’assenza di uno stile definito, ma in realtà si tratta di un fotografo ricettivo e aggiornato, permeabile alle novità che varcavano i confini italiani. In mostra alla galleria Still una selezione di scatti che ne ripercorre la carriera testimoniando come il fotografo si riuscito sempre a infondere alle immagini, siano esse eleganti composizioni geometriche o intensi ritratti, una soggettività chiara, facendosi testimone di un mondo che stava trascorrendo nel volgere di una generazione che lui aveva vissuto in prima persona.

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