Le forme del tempo, una conversazione tra immagini e spazio archeologico alle Terme di Diocleziano

In copertuna: Domingo Milella, Cheope e Chefren Egitto, 2009

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Conoscere il passato è un’impresa altrettanto stupefacente che conoscere le stelle” Così scrive George Kubler nel suo libro The Shape of Time (1972) da cui è tratto il titolo della mostra Le forme del tempo.

L’esposizione dal 22 giugno al 31 luglio 2022 presenta le fotografie di Fabio Barile e Domingo Milella in un inedito dialogo con gli spazi archeologici delle Terme di Diocleziano a Roma.

Le forme del tempo. Gli scatti di Fabio Barile e Domingo Milella tra archeologia del paesaggio e archeologia del linguaggio

Curata diAlessandro Dandini de Sylva, Le forme del tempo è un viaggio nel tempo geologico, archeologico e  presente. Dopo i primi due capitoli espositivi al Centro Arti Visive Pescheria e nell’antica Sinagoga di Pesaro, l’esposizione cerca ora un nuovo legame con le Grandi Aule delle terme romane.

La mostra è un’evoluzione del dialogo tra i due artisti, questa volta dedicato al rapporto tra archeologia del paesaggio e archeologia del linguaggio.  I due artisti e il curatore hanno immaginato il percorso espositivo come una conversazione tra immagini e spazio archeologico; per un ritorno arcaico alla riflessione e per una profonda ricerca sulla fotografia e sull’atto stesso del guardare.

Insieme ai lavori fotografici, Le forme del tempo presenta una selezione di reperti archeologici, scelti con il direttore del Museo Nazionale Romano Stéphane Verger, con l’intento di creare accostamenti visivi e semantici inaspettati tra le fotografie, le Grandi Aule e i frammenti di tempo riportati alla luce dai magazzini del museo.

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Domingo Milella, Cheope e Chefren Egitto, 2009

Una conversazione tra immagini e spazio archeologico

Come nei precedenti capitoli espositivi le opere dei due artisti sono presentate in un allestimento disegnato per favorire il dialogo con lo spazio archeologico, assorbirne tutte le preziose vibrazioni e offrire ai visitatori un’esperienza culturale originale.

La mostra sarà anche una stanza di riflessione.  Durante il periodo espositivo, infatti, si terranno incontri con scrittori e studiosi di archeologia; e un laboratorio per bambini in collaborazione con l’associazione Cartastraccia.

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