Il Tibet, la sua gente, i suoi paesaggi, la sua anima, magistralmente ritratti nei lavori d Han Yuchen, per la prima volta in mostra a Roma.
Dal 14 luglio al 4 settembre, infatti, Palazzo Bonaparte ospita un’ampia retrospettiva dedicata a Han Yuchen, maestro della pittura a olio della Cina contemporanea. Un’immersione nella bellezza naturale e spirituale del Tetto del mondo; ma anche una galleria di ritratti di chi quell’immenso altopiano lo vive.
![Han Yuchen mostra roma tibet palazzo bonaparte](https://i0.wp.com/www.lifestar.it/wp-content/uploads/2022/07/La-devota-–-The-faithful-2010-Olio-su-tela-Oil-on-canvas-cm-180×110.jpg?resize=624%2C1024&ssl=1)
Con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, l’esposizione è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Segni d’arte, ed è curata da Nicolina Bianchi e Gabriele Simongini, con catalogo Skira.
Tibet “una patria dell’anima, perduta e originaria, da ritrovare” nei lavori ad olio di Han Yuchen
HAN YUCHEN. Tibet, splendore e purezza, questo il titolo della mostra, testimonia il profondo legame morale e spirituale che unisce la famosa regione autonoma della Cina all’insigne pittore cinese Han Yuchen. Un percorso attraverso 40 opere, molte delle quali di grandi dimensioni, diviso in tre sezioni: Paesaggi, Ritratti e Spiritualità.
Come spiega Nicolina Bianchi, curatrice della mostra: “Nel Tibet di Han Yuchen il paesaggio e l’uomo diventano protagonisti di una stessa storia misteriosa, quasi impenetrabile, dove genuina fierezza e quotidianità convivono e si incontrano nella purezza di luce dei luoghi e dell’energia vitale dei personaggi che li animano. Pastori, guardiani, nomadi, monaci che con saggezza condividono il tempo e lo spartiscono nel loro vivere semplice e autentico”.
![Han Yuchen mostra roma tibet palazzo bonaparte](https://i0.wp.com/www.lifestar.it/wp-content/uploads/2022/07/©-Han-Yuchen-La-pastorella-–-The-shepherdess-2012-Olio-su-tela-Oil-on-canvas-cm-170×320.jpg?resize=696%2C366&ssl=1)
Così Gabriele Simongini, cocuratore della mostra: “Han Yuchen sente con grande disagio che l’impressionante progresso tecnologico del nostro tempo e la smania di una continua crescita economica corrispondono per contrasto a un crescente impoverimento morale e a un degrado dell’universo personale e dei rapporti umani. Per lui il Tibet è una sorta di “patria” dell’anima, perduta e originaria, da ritrovare. Il suo è un realismo etico che intende offrire un modello ideale e forse utopistico per una vita più semplice e spirituale”.
Una pittura limpida e poetica figlia della lezione del realismo di matrice ottocentesca
Artista molto legato ai valori tradizionali e alla qualità della pittura, Han Yuchen è caratterizzato da una fortissima passione per l’arte europea dell’Ottocento. Nel 2007, infatti, ha creato il Museo d’Arte Han Yuchen nella città di Handan, con opere di Millet, Corot e Goya.
Ricollegandosi soprattutto all’esempio di Millet, il Maestro cinese ha fatto di una pittura limpida e poetica il suo segno di riconoscimento. Una cifra stilistica diretta e semplice come la vita dei tibetani che ha scelto di immortalare, rievocando per certi aspetti un realismo di matrice ottocentesca, ricco di valori etici e ideali, che si fonde con le capacità tecniche sviluppate in Cina nell’ambito della pittura ad olio.
![Han Yuchen mostra roma tibet palazzo bonaparte](https://i0.wp.com/www.lifestar.it/wp-content/uploads/2022/07/©Han-Yuchen-Incanto-spirituale-–-Spiritual-fascination-2015-Olio-su-tela-Oil-on-canvas-cm-216×146-.jpg?resize=682%2C1024&ssl=1)
Yuchen attraverso un’indubbia sapienza pittorica e una spiccata capacità di elaborare ampie sintesi paesaggistiche o meticolosi dettagli coglie l’anima del “tetto del mondo”. Il risultato sono ritratti e opere dove le vesti, gli ornamenti e gli oggetti della vita quotidiana o delle cerimonie restituiscono un’immagine emozionante del lontano Tibet.