Nel centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini Roma omaggia il grande intellettuale con una rassegna diffusa per la città .
L’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano la figura del regista, scrittore e artista nelle rispettive sedi museali. Un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, dal titolo Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo, dal 19 ottobre al 6 febbraio 2023.
Un percorso che intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici di approfondimento; autonome ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.
Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Un copro poetico incarnazione della parola
La mostra di Palazzo delle Esposizioni indaga Pasolini come corpo poetico; mai infatti un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola. In questa mostra Pasolini è presentato in una condizione radicale di autore, sempre vissuta in una dimensione di fisicità come pienezza, splendore e tragedia. Un amore estremo per la vita e per la realtà e una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi, alle convenzioni e ad ogni normalizzazione delle caratteristiche dei singoli e delle diverse forme dell’eros.
A Palazzo delle Esposizioni, attraverso Pier Paolo Pasolini, appare il miracolo della diversità irriducibile dei volti e di un pensare anarchico; la sacralità della donna, delle negritudini, del Sud visto come orizzonte di alterità e salvezza. È la forza selvaggia, barbara ed estrema, del dire di Pasolini, e il feroce dileggio subito per la sua diversità ; l’amore o lo struggimento per le lingue non addomesticate, per i dialetti e le parlate, per la progressiva scomparsa, causata dall’omologazione televisiva, delle voci e dei canti del popolo; per i vestimenti scomparsi dalla terra e per la centralità della povertà come dimensione umana reale di fronte all’irrealtà alienata del consumismo.
In mostra centinaia di fotografie originali, filmati, libri, documenti, costumi, musiche, canti, progetti, oggetti, e un laboratorio in atto di letture, incontri, suoni. Per tutta la durata della mostra, è previsto poi un ricco programma di eventi e performance coordinati tra le tre sedi, e che prevedono il coinvolgimento delle Accademie straniere a Roma, dell’Archivio Luce / Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia.