Vita Dulcis: l’immaginario di Francesco Vezzoli tra contemporaneo e storia dell’arte

In copertina: Francesco Vezzoli, Lo sguardo di Adriano, 2018, Testa di marmo romano (117 -138 d.C) | Courtesy Francesco Vezzoli, Almine Rech Gallery, Galleria Franco Noero e Apalazzogallery | Foto: © Sebastiano Pellion Di Persano

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Fino al 27 agosto 2023, il palazzo delle Esposizioni di Roma ospita VITA DULCIS. Paura e desiderio nell’Impero Romano. La mostra, curata da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger, prende spunto dalla più recente produzione di Vezzoli; per proporre al pubblico un inedito e sorprendente percorso che accosta arte contemporanea, archeologia e cinema.

L’esposizione è ideata da Azienda Speciale Palaexpo, Museo Nazionale Romano e Studio Vezzoli.

Vita Dulcis. Antichità classiche accostate alle opere di Francesco Vezzoli per creare una nuova narrativa

Negli ultimi anni, Francesco Vezzoli ha sviluppato la sua pratica artistica creando un ponte tra l’immaginario contemporaneo e la storia dell’arte. Una prassi che lo ha portato a rivolgere la sua poetica all’arte antica, al passato e alle sue icone, e a districarsi tra diversi linguaggi, in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura classica – solenne, eterna – e cultura pop.

VITA DULCIS pensata appositamente per il Palazzo delle Esposizioni, vede l’intersezione di diversi livelli. L’arte contemporanea, la storia romana attraverso le opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano e la rappresentazione che della storia romana è stata fornita attraverso il cinema nel corso del Novecento.

L’insieme delle opere in mostra creano una nuova narrativa, presentando reperti dell’arte classica romana in un percorso espositivo privo di quella “freddezza” e “lontananza” caratteristiche di molte esposizioni museali. L’obiettivo di Francesco Vezzoli è quello di restituire al visitatore l’intensità vitale e la passione autentica che questi reperti sanno suscitare; immergendoli in un allestimento concettuale-scenografico suggestivo e inaspettato, che li mette in relazione con alcune opere recenti di dell’artista che incorporano elementi d’epoca antica o che all’antico sono ispirate.

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Francesco Vezzoli, Lo sguardo di Adriano, 2018, Testa di marmo romano (117 -138 d.C) | Courtesy Francesco Vezzoli, Almine Rech Gallery, Galleria Franco Noero e Apalazzogallery | Foto: © Sebastiano Pellion Di Persano

Opere classiche, lavori di Vezzoli, capolavori del cinema mondiale e reperti inediti. VITA DULCIS è una stratificazione di epoche, medium e racconti differenti

Il cinema è il completamento ideale del racconto di VITA DULCIS: tra tutte le arti visive, è stato il mezzo che più di tutti ha utilizzato e celebrato il periodo storico dell’antica Roma; sempre cercando di restituirne la verità, la passione, le storie, le psicologie, le atmosfere e i colori.

Fin dagli inizi della sua carriera da artista, Francesco Vezzoli ha celebrato la Settima Arte come “medium” privilegiato per l’interpretazione della realtà e come riferimento emotivo e narrativo più potente nel dibattito contemporaneo. È stato dunque per lui naturale accostare i reperti di epoca romana a spezzoni di film ambientati nell’antica Roma. Un excursus parallelo sulla storia del cinema che parte da “Cabiria” del 1914 (il primo kolossal italiano, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio); al “Satyricon” di Federico Fellini, fino alle incarnazioni più contemporanee sia di produzione italiana che internazionale.

Il risultato è un intenso mosaico di opere classiche iconiche, sorprendenti reperti inediti, capolavori del cinema mondiale e un tocco di contemporaneità. I reperti e le opere contemporanee selezionati da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger dialogano all’interno di un percorso complesso ed emozionante. Stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, racconto del potere e fotografia della vita “reale”.

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