Carole A Feuerman a Napoli con la mostra Crossing the Sea

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Fino al 16 settembre 2023 Napoli ospita la prima personale dell’artista americana pop e superrealista Carole A Feuerman. Crossing the Sea, questo il titolo, presenta dodici grandi sculture che dialogano con gli spazi monumentali della sede della Fondazione Made in Cloister. Un progetto espositivo curato da Demetrio Paparoni  e realizzato in collaborazione con il Gruppo di gallerie d’arte Bel-Air Fine Art.

La mostra, costruita appositamente per gli spazi della Fondazione, vede una selezione di opere che l’artista ha realizzato nel corso della sua carriera e che sviluppano alcuni dei principali temi ed ispirazioni del suo lavoro. Uno di questi temi è quello dei grandi movimenti migratori che dagli anni ’70 in poi hanno interessato la popolazione cubana che fuggiva verso gli Stati Uniti. Un tema, quello dei migranti, particolarmente caro alla Fondazione Made in Cloister che lo ha trattato in precedenza anche con altri artisti, come il cinese Liu Jianhua nel 2019.

I cubani che – in fuga dal loro Paese – sbarcavano sulle coste della Florida percorrendo il tratto di mare di circa 100 miglia su zattere improvvisate e copertoni di autocarri, sono stati una fonte di ispirazione importante per la Feuerman che nelle sue opere trasforma i copertoni di auto in salvagenti per bagnanti e tuffatori.

Crossing the Sea, Carole A Feuerman

Carole A. Feuerman mostra Napoli
Carole Feuerman, Fondazione Made in Cloister, Napoli I Ph. Francesco Squeglia

Nel testo critico, Demetrio Paparoni, spiega che “l’arte della Feuerman è maturata nel periodo iperrealista americano ma ha subito preso le distanze dalla freddezza della precedente generazione dei pop, e da Warhol in particolare. Gli artisti pop e minimalisti erano accomunati dall’intento di escludere ogni forma di tenerezza o sentimento romantico dall’opera. Quel che la  Feuerman ci mostra nelle sue sculture – e che la rende diversa dagli iperrealisti – non è una fotografia della realtà, ma il riflesso di una sensazione che si è formata nella sua mente osservando i bagnanti sulle spiagge di Long Island e di Key West. L’esposizione da Made in Cloister, a Napoli, comprende anche Innertube, opera realizzata nel 1984, in cui su una camera d’aria nera, diversa da quelle coloratissime che generalmente sostengono le bagnanti di Feuerman, si appoggia una ragazza con una cuffia bianca. La camera d’aria nera, di quelle che si recuperavano dai copertoni delle automobili, rende l’immagine ambigua e porta a chiedersi se si tratti di una bagnante che si gode la sua giornata al mare o di una profuga stremata che sta lottando per la sua vita. Danno una risposta a questa domanda le fotografie di migranti cubani, che approdano a Key West, incluse in mostra.” 

“Voglio che la mia arte ispiri lo spettatore a guardare da vicino ciò che ha davanti”- dichiara Carole A Feuerman. “Non è l’attimo fuggente che voglio catturare, ma il sentimento universale che si coglie in quell’attimo fuggente. Voglio che lo spettatore completi la storia guardando la mia scultura, che rifletta e si emozioni”. Per tutta la vita, fare arte è stata la mia passione. Con l’esperienza della vita e dell’arte, le forme che il mio lavoro ha assunto si sono approfondite ed evolute. Ho iniziato la mia carriera negli anni Settanta. Insieme a Duane Hanson e John de Andrea, sono stata una dei tre fondatori dell’Iperrealismo. Dal 1958 mi sono concentrata su nuotatori e figure con elementi acquatici. Attraverso le mie sculture esploro la classicità e la bellezza, temi che sono stati tabù nell’arte contemporanea. C’è una convinzione condizionata, ma inesatta, che l’arte radicale “buona” debba rifiutare qualcosa che sia attraente e piacevole alla vista. Io non rifiuto il concetto di bellezza, ma lo abbraccio. La vedo, la creo e la ritraggo con le mie nuotatrici, che mostrano emozione, gioia, grazia, tranquillità e sensualità. Non sono solo nuotatori, ma raccontano le mie storie. Sono amanti della pace e talvolta del piacere. Sono soddisfatti della vita e soprattutto sono dei sopravvissuti.

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