Nasce “HUG ME”, la capsule Collection by CO|TE a sostegno della lotta contro l’AIDS

La capsule collection “HUG ME” del brand CO|TE, ideata dai direttori creativi del brand Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari, nasce dal desiderio di creare un progetto mirato a sensibilizzare le persone e sostenere l’attività dell’associazione LILA  Lega Italiana per la lotta contro AIDS – con particolare attenzione a un nuovo servizio: lo sportello virtuale per persone con HIV/AIDS. 

La collezione comprende una camicia, un maglione e una t-shirt, caratterizzati da due rose rosse che si abbracciano, a simboleggiare l’abbattimento dello stereotipo nella narrazione su questa infezione. Una parte dei ricavi derivanti dalle vendite di questi articoli sarà devoluta all’associazione LILA per il potenziamento dello sportello virtuale.

Il servizio, completamente gratuito, offre supporto emotivo, consulenza legale, previdenziale e lavorativa, informazioni su tutti gli aspetti del vivere con HIV, orientamento ai servizi e consulenze specialistiche. Un vero e proprio spazio sicuro, al quale si può accedere in collegamento video, volto a migliorare il benessere psico-fisico e la qualità della vita delle persone che convivono con il virus. Il progetto “HUG ME” è stato lanciato il primo dicembre 2023, in concomitanza con la giornata mondiale contro l’AIDS.

Questa iniziativa mira a mantenere focalizzata l’attenzione sul tema nel corso di tutto il 2024, prevedendo il lancio successivo di nuovi articoli. L’obiettivo è continuare a sostenere l’associazione e diffondere consapevolezza sulla lotta contro l’HIV/AIDS attraverso la moda e il design. 

HUG ME

“Nonostante i grandi progressi delle terapie, chi ha contratto l’HIV vive ancora, troppo spesso, nell’ombra, costretto a nascondere la propria condizione per non subire discriminazioni – spiega Giusi Giupponi, Presidente Nazionale LILA – in tantə rischiano ancora di perdere tutto e si sentono persone sbagliate. Lo sportello virtuale punta a restituire dignità, relazioni e forza, soprattutto a chi non ha mai avuto occasione di confrontarsi con altre persone con HIV. Accogliere senza giudicare fa crescere le persone, condannare e isolare, invece, produce sofferenza e pregiudica la salute di tuttə”.