Ieri mattina è stata inaugurata la mostra che segna il debutto Milanese dell’artista Sara Enrico. La mostra – Under the Sun, Beyond the Skin – sarà visitabile fino al 14 dicembre nei Giardini di Villa Reale, in via Palestro 18.
L’evento si inserisce nel programma Furla Series, con cui dal 2017 Fondazione Furla collabora con importanti istituzioni d’arte italiane e artisti di spicco nel panorama nazionale ed internazionale. L’ormai pluriennale collaborazione tra le due istituzioni ha il duplice obiettivo di dimostrare come pubblico e privato possano sincretizzare per offrire alla collettività esperienze culturali e di creare un link tra l’arte contemporanea, gli edifici della Galleria d’Arte Moderna e il loro valore storico.
Gli spazi esterni della GAM sono stati allestiti di cinque complessi artistici. Il complesso centrale che occupa la distesa del prato si compone di ventitré elementi. I motivi che questi riportano sono stati ottenuti dalla manipolazione di tele da disegno bianche con la luce dello scanner in movimento, poi trasposti digitalmente su tessuto tecnico e – in ultimo – utilizzati per rivestire dei blocchi industriali già rivestiti di gommapiuma.
Il complesso artistico immediatamente adiacente è stato battezzato Carriers. Si tratta di un intervento site-specific che recupera una serie di frammenti di tronchi già presenti nei luoghi della mostra, abbattuti da una tempesta nel 2023. I tronchi sono integrati di supporti metallici colorati e l’auspicio è che – con l’incedere nella stagione autunnale – possano ospitare muschi, muffe e microrganismi ed essere quindi ancora portatori di energia vitale.
Tra i cinque interventi anche The Jumpsuit Theme (2023-2024-2025), tra le opere più iconiche dell’attività artistica di Enrico nata proprio da uno studio sulla tuta. L’operato dell’artista, infatti, si presta spesso a contatti con altre discipline tra cui – in questo caso – la sartoria e, tra le altre, anche l’architettura e la coreografia.
Il fil-rounge degli interventi pensati dall’artista per gli esterni della GAM è la coesistenza dell’arte e del regno vegetale: non nel senso di un mimetismo della prima col secondo, ma nel senso di una tensione nascente tra i due.