La ricerca sui materiali di Vesna Pavan a Milano

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Vesna Pavan, artista poliedrica di origine friulana, torna a Milano, sua città di adozione, con il secondo capitolo della mostra Movimento Skin, ospitata dal 22 gennaio al 31 gennaio all’interno della Galleria Pace. L’esposizione raccoglie una una nutrita serie di opere appartenenti al ciclo Skin, frutto di una sperimentazione pittorica elaborata dall’artista nel 2014, dopo tre anni di ricerca sui materiali.

Vesna Pavan: serie di opere appartenenti al ciclo Skin, frutto di una sperimentazione pittorica elaborata dopo tre anni di ricerca sui materiali

Il prof. Carlo Franza, che firma anche il catalogo, descrive la Pavan come una personalità artistica forte e complessa, intellettuale e creativa, oggi consacrata come una delle figure più importanti della storia dell’arte contemporanea.

Un’artista che oggi è stata messa alla stregua delle avanguardie degli anni ’50, con le Opere Monocrome SKIN, guardando a quel mondo pittorico dell’America-Type Painting, che tocca Burri, Pollock, Gorky, Kline, Hoffmann, Oldenburg e Rauschenberg, innescando e facendo propria un’atmosfera internazionale di cultura e di poetica. Vesna Pavan con i suoi monocromi materici ha concepito la pittura come una continua mediazione e tensione tra lo spazio e la superficie, esplorando così la funzione spaziale del colore che sborda, riannodando la lezione di Arshile Gorky e distruggendo quasi lo spazio. Andiamo oltre lo spazialismo Fontaniano; Vesna crea un Neo spazialismo in un gioco di infinito dove le aperture generano ombre e penombre, in una riflessione continua sull’esistere. Iniziatrice di una sorta di ermetismo sintomatico che racconta come con il colore, lo spazio e l’immagine, l’opera possa vivere un’esistenza autonoma, come accadimento. Le scosse emotive dell’artista Vesna Pavan ci consegnano con gli “skin” una lezione di altissimo livello, dove la pittura è pelle, corpo, materia, luce e colore, e segna l’incipit della nuova Avanguardia del terzo millennio

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