Luci e ombre, Angelo Morbelli in mostra a Milano

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In occasione del centenario dalla morte dell’artista Galleria Bottegantica ospita, dal 25 gennaio al 16 marzo 2019, una mostra monografica dedicata ad Angelo Morbelli, protagonista della pittura italiana del secondo Ottocento e del Divisionismo.

L’esposizione, dal titolo Luci e Ombre, raccoglie una selezione di opere fondamentali, alcune mai prima esposte, per documentare l’evoluzione del percorso artistico di Morbelli e le sue tematiche di elezione.

Dimensione realistica e dimensione simbolica nei lavori di Angelo Mobrelli

Nei lavori di Angelo Morbelli la dimensione realistica e quella simbolica coesistono parallelamente. Il realismo sociale si trasmuta in positività le volte in cui egli si approccia al variegato tema del paesaggio. Paesaggi dominati dall’assenza di figure e di azione, dove l’emozione del pittore trova pieno appagamento nell’aprirsi, in religioso silenzio, alla natura, che è il regno delle cose che si rinnovano da sole, l’ente che possiede e dona la vita.

Ne sono un esempio gli ariosi paesaggi dei ghiacciai valtellinesi o delle montagne Piemontesi, le ampie vedute della marina ligure, gli scorci della laguna veneta, colti perlopiù al tramonto, e quelli assolati dell’amato giardino della residenza campestre a La Colma, presso Rosignano, sulle colline del Monferrato. Monti, mare, boschi sono cantati come lezione di vita vera e autentica, nei quali l’animo dell’artista sembra quietarsi.

In Morbelli, la ricerca del Vero e quella del Bello e di immagini idonee a esprimerlo, vanno di pari passo. Come risulta evidente nei dipinti dedicati al lavoro delle mondine, al nudo femminile e all’universo adolescenziale delle ballerine. Quest’ultima produzione, inoltre, è unanimemente riconosciuta come uno dei momenti più alti raggiunti in pittura dall’artista, dove la visione si piega al sentimento, grazie anche a un uso sapiente e controllato dell’illuminazione e all’elegante messa in posa delle giovani creature, colte nella fugacità di un attimo.

La bellezza e la perfezione delle loro forme fuggono dagli eccessi di un realismo troppo esibito. Più che a una rappresentazione realistica ci troviamo di fronte all’esaltazione di una nuova intensità espressiva, occasionata dall’aver conferito alla figura il potere di espansione della propria luminosità interna, in stretta relazione con la qualità della luce-ambiente, in cui essa è calata.

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