Dal 4 al 14 aprile BUILDING presenta Mīror, un progetto del collettivo di design The Ladies’ Room – Ilaria Bianchi, Agustina Bottoni, Astrid Luglio, Sara Ricciardi – pensato per gli spazi della Galleria Moshe Tabibnia e realizzato in collaborazione con il Centro Studi Moshe Tabibnia.
Per il secondo anno consecutivo, in occasione di miart e del Salone del Mobile, BUILDING ha scelto di collaborare con The Ladies’ Room, il cui lavoro si basa sulla condivisione di esperienze collaborative multidisciplinari, sperimentali, fluide, attraverso cui riflettere sul design contemporaneo.
Miror: tre sculture riflettenti in dialogo con le opere tessili di diverse artiste del XX secolo
Mīror è un’installazione di tre sculture riflettenti che nasce dall’esplorazione dell’immagine in un gioco di illusioni ottiche e di alterazione della percezione, alla ricerca di un preciso istante, quello in cui stupirsi scoprendo una forma, un dettaglio, un vuoto, un riflesso o se stessi. Lo spettatore diventa protagonista attivo nello spazio, invitato a entrare nell’orbita dell’oggetto per scorgere la propria immagine, ricomporre il proprio ritratto, ammirare le opere circostanti da nuove prospettive per poi tornare a perdervisi. Tre specchi ma anche tre spazi vuoti e tre forme geometriche da fruire attraverso diversi angoli di riflessione.
Mīror è un progetto inedito che dialoga con una selezione di opere tessili create da diverse artiste del ventesimo secolo, scelte da The Ladies’ Room in collaborazione con il Centro Studi Moshe Tabibnia. A seguito della pubblicazione Intrecci del Novecento. Arazzi e tappeti di artisti e manifatture italiane e dell’omonima mostra organizzata presso la Triennale di Milano (ottobre 2017), la Galleria Moshe Tabibnia torna a riflettere su alcune delle opere più significative del ventesimo secolo della propria collezione.
Riflessi negli specchi di The Ladies’ Room lo spettatore ammirerà i vortici di colore dei raffinati arazzi francesi di Sonia Delaunay, i tappeti di Fourgeaud, le vivaci geometrie dei tappeti di Nathalie Du Pasquier, le tarsie in panno futuriste di Beatrice Santiccioli e le liriche composizioni a piccolo punto di Niki Berlinguer e Anna Maria del Drago.