Kurt Cobain e il Grunge negli scatti di Peterson e Lavine a Firenze

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A Firenze riapre Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution; la mostra inaugurata lo scorso marzo, chiusa dopo pochi giorni per l’emergenza coronavirus, che torna visitabile dal fino al 18 settembre a Palazzo Medici Riccardi. A cura di ONO arte contemporanea, l’esposizione è organizzata e promossa da OEO Firenze Art e Le Nozze di Figaro, in collaborazione con MUS.E e con il patrocinio di Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze.

Kurt Cobain mostra Firenze
© Charles Peterson 2020

Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution, un viaggio nella storia della scena musicale grunge

Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution raccoglie  oltre 80 scatti, alcuni dei quali inediti, realizzati da Charles Peterson e Michael Lavine, per un viaggio nella storia della scena musicale grunge e in quella del suo eroe, Kurt Cobain, simbolo della controcultura americana della fine del XX secolo.

Le immagini, presentate in un accostamento inusuale, catapultano il pubblico nella fascinazione di quegli anni straordinari, in cui i fan erano parte integrante di una rivoluzione musicale, e restituiscono un ritratto intimo ed iconico del leader dei Nirvana, gruppo che ha segnato la storia del rock contemporaneo.

“Per raccontare l’avventura di Kurt Cobain, dei Nirvana e il grunge abbiamo scelto le fotografie di Michael Lavine e di Charles Peterson – spiega Vittoria Mainoldi, curatrice della mostra per ONO arte contemporanea –  non solo perché sono alcune delle più iconiche ma anche perché, meglio di chiunque altro, i loro lavori restituiscono quello che era il clima culturale nella mitica Seattle anni ’90. Il percorso espositivo, che compenetra perfettamente i bianconeri di Peterson con i colori pop di Lavine, segue quella che è la cronologia della band, partendo dai primi anni, quando al posto del batterista Dave Grohl c’era Chad Channing, fino a quelli del successo internazionale per concludersi con una sezione dedicata ad altri gruppi che hanno popolato la scena musicale grunge”

Kurt Cobain mostra Firenze
©Michael Lavine 2020

Peterson e Lavine due punti di vista differenti per raccontare la storia del Grunge nella Seattle degli anni 90

Peterson, utilizzando uno stile personale, crea un proprio marchio di fabbrica inconfondibile: i suoi flash, molto potenti per poter squarciare il buio dei club, sono in grado di isolare i soggetti in modo classico e iconico al tempo stesso; il suo è un Kurt Cobain ritratto in immagini intime e rivelatrici. Lavine, invece, immortala il gruppo in studio dai mesi della loro prima formazione, fino agli anni del successo mondiale, quando accanto al leader della band c’era la moglie Courtney Love.  Contraddistinto da una cifra stilistica del tutto inconsueta, pop e patinata, Lavine viene molto apprezzato fin dai suoi primi lavori fotografici e subito gli vengono commissionati servizi per le cover di celebri album musicali.

In  mostra tutti i momenti più importanti dei Nirvana immortalati per sempre negli scatti dei due fotografi, la foto come scattata sul palco dello storico Reading Festival in UK nell’agosto del ’92 quando Kurt Cobain, di cui già si vociferavano le precarie condizioni psicofisiche, si presentò sul palco in sedia a rotelle, esibendosi in uno degli show più memorabili nella storia del gruppo. E ancora le immagini delle sessioni fotografiche per la promozione degli album “Nevermind” e “In Utero”.  Fotografie che sono diventate simbolo di un’era, una vera e propria registrazione visiva del gruppo, che Lavine accompagna in studio in tutti i diversi momenti della propria parabola, fino a pochi giorni dalla scomparsa del suo leader.

Kurt Cobain mostra Firenze
© Michael Lavine 2020

La mostra, che grazie alla selezione musicale di sottofondo permette ai visitatori di ascoltare i brani più significativi del movimento grunge, si conclude con una sezione interamente dedicata agli altri esponenti della scena di Seattle tra cui Pearl Jam, Soundgarden, Mudhoney, immortalando così non solo l’epopea di un gruppo ma le atmosfere di un periodo fortemente significativo della recente storia americana.

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