Private Collection, la collezione di Nanda Vigo al Museo San Fedele

Pubblicità

Il 6 ottobre 2020 il Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede inaugura a Milano Private Collection, una sezione della propria collezione che ospita opere relative alle ricerche artistiche degli anni ’60 e ’70, raccolte negli anni dall’artista, designer e architetto Nanda Vigo, recentemente scomparsa.

Una selezione degli oltre 100 lavori di alcuni dei massimi protagonisti dell’arte contemporanea italiana ed internazionale, donati da Nanda Vigo alla Fondazione Culturale San Fedele e ospitati presso le sale di Genesis Space appositamente ricavate nel Museo San Fedele per la collezione. 60 opere che, attraverso accostamenti insoliti, rimandi di forme e colori la quasi totale assenza di criteri critici nella disposizione,  rievocano l’atmosfera creativa che si respirava nella casa milanese dell’artista, in cui i lavori, allestiti ovunque, erano parte integrante della quotidianità.

Private Collection, uno spaccato dell’arte italiana e internazionale del Novecento, soprattutto degli anni ’60 e ’70

La collezione si inserisce pienamente nel percorso del Museo San Fedele, anzi, ne costituisce il punto iniziale. Basandosi sulle ricerche che prendono avvio dagli anni ‘50, le opere fanno emergere la necessità di «ripartire da zero», segnando una rottura definitiva con i dogmi dell’arte tradizionale: un cambiamento epocale, dunque. È un «ricominciare» che coinvolge i diversi aspetti della vita umana, come appare evidente nelle ricerche di Lucio Fontana che si propone di attraversare la superficie del reale per dirigersi verso l’“oltre” della tela, verso un assoluto, una trascendenza, o di Piero Manzoni, che intende proporre con i suoi Achrome spazi totali, aperti a infiniti significati possibili.

La collezione Nanda Vigo costituisce dunque un’integrazione fondamentale delle opere già presenti in Museo che si snodano negli spazi della Chiesa di San Fedele e negli spazi annessi, facendo affiorare quella dialettica tra arte e fede, tra presente e passato, tra ricerca umana e ricerca religiosa, che esprime il desiderio dell’uomo di vivere un’esperienza, da cui affiori quanto è autenticamente umano, continuamente teso tra vita e morte, dolore e gioia, aspirazione a un destino di comunione e di fraternità.

In mostra opere di: Vincenzo Agnetti, Armando, Bernard Aubertin, Joseph Beuys, Ugo Carrega, Hisiao Chin, Christo, Dadamaino, Agenore Fabbri, Jan Fabre, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Oscar Holweck, Emilio Isgrò, Walter Leblanc, Heinz Mack, Piero Manzoni, Christian Megert, Hank Peeters, Otto Piene, Gio Ponti, Mario Radice, Mimmo Rotella, George Rickey, Mario Schifano, Jan Schoonhoven, Paul Talman, Giulio Turcato, Gunther Uecker, Nicolas Uriburu, Guy Van den Brande, Jef Varheyen, Nanda Vigo, Andy Warhol.

Leggi anche: CIONI CARPI E GIANNI MELOTTI ALLA FONDAZIONE RAGGHIANTI DI LUCCA

- Pubblicità -
Pubblicità