Upon a Time. Una collettiva tutta al femminile a Firenze

In copertina: @Daria Dmytrenko. Daria Dmytrenko, Deep Waters, 2021, olio su tela

Pubblicità

La galleria Eduardo Secci ospita a Firenze, fino al 12 marzo 2022, Upon a Time a cura di Edoardo Monti. Una collettiva che presenta al pubblico le opere delle artiste Bea Bonafini, Carla Gaiccio Darias, Daria Dmytrenko, Sahara Longe, Sophie Spedding. 

“Upon a Time racconta una e mille storie, popolate da personaggi che balzano da un dipinto all’altro, da un arazzo alla scultura. Eroine, mostri e animali mitici, figure magiche protagoniste di una storia mai accaduta” scrive Edoardo Monti nel suo testo introduttivo. Le cinque artiste, infatti, che hanno condiviso esperienza la residenza artistica a Palazzo Monti, sono accumunate da vasto immaginario in grado di dare vita ad atmosfere oniriche, a tratti fiabesche.

Upon a Time, a Firenze le esperienze di 5 artiste si incontrano in una mostra dalle atmosfere oniriche e fiabesche

Upon a Time mostra Firenze
© Carla Giaccio Darias | Carla Giaccio Darias, Metodi di respirazione artificiale, 2022, olio su tela, 140 x 90 cm.

Non solo favole. I ritratti di Sahara Longe (1994), infatti, sono caratterizzati ad ambientazioni e soggetti che sembrano familiari. Ma si tratta invece di composizioni asciutte in cui si stagliano le sagome di protagonisti nuovi in grado, di ribaltare una storia dell’arte completamente occidentale. Così le opere di Sophie Spedding (1995), dando spazio alla corporeità e le sue manifestazioni in maniera invadentemente sincera, sembrano servirsi di una realtà altra per esplorare la persistenza delle rappresentazioni mentali.

Attraverso una pittura dai toni intensi, invece Daria Dmytrenko (1993) esplora la dimensione psicologica dell’individuo sostando nel limbo tra sogno e realtà. Un terreno di ricerca analogo a quello di Carla Giaccio Darias (1998), i cui lavori indagano i processi di attivazione della memoria attraverso la raccolta delle immagini. La pratica di Bea Bonafini (1990) infine, richiama mitologia e storia popolare in un intreccio di figure ibride che si fondono l’una con l’altra creando collage di forme dai colori delicati. Collage capaci di trasmettere efficacemente il tenore della rappresentazione.

In questo modo Upon Time rappresenta un mondo ribaltato, una delicata ironia volta ad avvicinare, con dolcezza, il visitatore a un mondo apparentemente incantato in grado di svelare narrazioni intime, riflessioni collettive e spazi di indagine psicologica.

Leggi anche: ANTONIO TROPIANO, MINIMA FRAGMENTA. LA MOSTRA AL MARCA

- Pubblicità -
Pubblicità