Luca Vitone invade Milano con tre esposizioni in contemporanea

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In occasione della Tredicesima Giornata del Contemporaneo dedicata all’arte italiana, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta Io, Luca Vitone. La prima ampia antologica dedicata all’intensa e varia produzione dell’artista italiano nato a Genova nel 1964 e oggi di stanza a Berlino.

Partendo dall’architettura, fisica e storica, dei luoghi, Vitone analizza una dimensione personale costruita attraverso la stratificazione di diversi linguaggi legati all’identità e alle radici del luogo stesso, sfidando le convenzioni della memoria labile e sbiadita.

Come un viaggiatore curioso e instancabile, con uno spirito a metà tra l’anarchico e il nomade, il suo lavoro esplora i modi in cui i luoghi costruiscono la loro identità attraverso la cultura: arte, musica, architettura, politica e minoranze etniche.

Io, Luca Vitone: trent’anni di carriera artistica

La mostra, al PAC dal 13 ottobre al 3 dicembre, attraversa trent’anni di carriera artistica di Luca Vitone, riunendo per la prima volta i suoi progetti più significativi. Modulandosi sull’architettura dello spazio, l’allestimento si articolerà nelle diverse sale, ciascuna dedicata ad uno specifico corpo di opere installate nella loro versione originale.

Pensando l’intera mostra come un medium, Vitone trasforma  lo spazio fisico dell’istituzione in un opera che funziona come un palinsesto attraverso il quale mostrare i suoi lavori, riproponendo per l’occasione un’opera degli esordi ricontestualizzata nello spazio espositivo e una nuova versione dei suoi lavori realizzati con la polvere. Allo stesso modo utilizza lo spazio esterno al PAC e il catalogo come ulteriore espansione della mostra.

Il progetto si estende inoltre alla città di Milano su due direttrici: una selezione di opere dell’artista, curata da Giovanni Iovine,  è installata all’interno dell’affascinante complesso museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio, mentre l’installazione Wide City (1998), acquisita dal Comune di Milano nel 2004, è  allestita per la prima volta al Museo del Novecento.

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