Bagnanti, paesaggi marini e verdeggianti nei lavori di Claudio Malacarne

La galleria Pisacane Arte ospita aMilano, dal 9 maggio al 30 maggio, la mostra La Luce si Colora, esposizione personale di Claudio Malacarne. Una selezione di opere dell’artista mantovano nelle quali la luce è protagonista indiscussa attraverso tocchi di colore dalla forte connotazione post-impressionista che trae origine dalla lezione dei grandi maestri del colore come Gauguin, Van Gogh, Bonnard e Matisse.

Claudio Malacarne, La Luce si Colora. Un viaggio attraverso i ricordi che ci porta ad essere contemporaneamente spettatori, nel ciclo dedicato ai giovani bagnanti, e protagonisti, negli spazi limitati e luminosi dei giardini

In mostra circa 30 opere tra tele e le celebri grafiche (serigrafie e retouchè). I soggetti sono quelli più amati di questo maestro contemporaneo, tra bagnanti e paesaggi verdeggianti e marini.

I colori di Malacarne sanno catturare la luce. Sono intensi e selvaggi, a tratti vibranti, espressivi e fortemente ipnotici come nei Fauves. Nei due cicli esposti, “The Dreamers” e “Giardini”, si delinea la doppia natura del percorso sensoriale di mostra che invita lo spettatore a un ascolto silenzioso in bilico tra la spensieratezza fanciullesca dei giochi d’acqua e la malinconia evocativa della contemplazione dei lussureggianti giardini dell’infanzia. Un viaggio attraverso i ricordi che ci porta ad essere contemporaneamente spettatori, nel ciclo dedicato ai giovani bagnanti, e protagonisti, negli spazi limitati e luminosi dei giardini.

L’acqua è uno degli elementi predominanti, in queste opere di Claudio Malacarne, fluida e luminosa, come insegna la lezione degli impressionisti. Non a caso questo elemento fresco e genuino è associato ai corpi di bambini e adolescenti spensierati, che rallegrano lo spirito di sensazioni giocose e rifocillano la nostra sete di purezza e serenità. Anche le ombre delle frasche e le luminosissime ambientazioni evocano i lavori degli impressionisti, dove la luce zampilla da un elemento all’altro creando “giardini incantati” nei quali lo spettatore è invitato a rivivere il periodo della propria giovinezza, in un malinconico e tenero dialogo interiore.

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