Riapre a Prato il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

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Dal 20 gennaio 2021 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre i battenti, in ottemperanza al Dpcm che ufficializza l’apertura dei musei nelle regioni in zona gialla.

In occasione della riapertura, per il progetto EXTRA FLAGS, sul pennone davanti al Centro verrà issata una nuova bandiera, quella di Jeremy Deller (Londra, 1966). Intitolata A flag for a new Pangolin Nation, la bandiera riporta quello che l’artista considera come l’animale forse più perseguitato al mondo, il pangolino, indicato da alcuni centri di ricerca come il probabile ospite intermedio che ha consentito il passaggio del virus Covid-19 dal pipistrello all’uomo. Una dedica al capro espiatorio, alla vittima inconsapevole, ma è anche un commento sarcastico sulle strumentalizzazioni politiche nazionaliste e populiste generate dalla pandemia.

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, tre appuntamenti per la riapertura

Centro Pecci mostra Prato
GüneÅŸ Terkol bandiera preparatoria per il workshop del Centro Pecci, 2020. Courtesy dell’artista

Il Centro Pecci riparte con la mostra collettiva Protext! Quando il tessuto si fa manifesto, prorogata fino al 14 marzo. Attraverso il lavoro di Pia Camil, Otobong Kkanga, Vladislav Shapovalov, Tschabalala Self, Marinella Senatore, Serapis Marittime e Güneş Terkol la mostra esplora il ruolo del tessuto non solo nei dibattiti critici su lavoro, identità e cambiamento ambientale, ma anche come medium per eccellenza nella rappresentazione del dissenso.

Torna visibile anche il progetto Litosfera, prorogato fino al 18 aprile, un dialogo tra il video A Fragmented World (2016) di Elena Mazzi e Sara Tirelli e l’installazione ambientale Produttivo (2018-2019) di Giorgio Andreotta Calò: due progetti nati dal desiderio di rappresentare forze e materie che nel corso di ere geologiche hanno dato forma al nostro pianeta. Proseguirà anche l’esposizione della nuova acquisizione RAID, video di Marcello Maloberti.

Prorogata fino al 30 gennaio anche Jacopo Benassi. Vuoto, la prima personale in un museo dedicata al fotografo ligure. La riapertura della mostra, accompagnata dalla pubblicazione del libro FAGS, diventa l’occasione per rilanciare la campagna di fundraising: acquistando una fotografia di Benassi a tiratura limitata, sarà possibile sostenere le attività del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

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