Hyphae la personale di Riccardo Arena alla Galleria Milano

Immagine in Copertina: Riccardo Arena, Echo & Narcissus, 2021

Pubblicità

La Galleria Milano ospita Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse, personale di Riccardo Arena. Un’installazione che si sviluppa nelle due sale della galleria con collage, fotografie, disegni, sculture e materiali d’archivio.

La mostra, dal 22 aprile al 24 luglio, è accompagnata da un Public Program ideato come parte integrante dell’opera. Un ciclo di conferenze sulle tematiche all’origine dell’immaginario di Hyphae a cui parteciperanno il professore di Indologia, Sanscrito e Tibetologia Giuliano Boccali e il restauratore di tappeti e arazzi, studioso di simbologia e di religioni Maurizio Barracano. Si aggiungono una performance musicale di Fakhraddin Gafarov e Lorenzo Pierobon, un workshop e una serie di visite guidate.  info:galleriamilano.com

Riccardo Arena, Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse

Dopo i progetti a lungo termine sviluppati in Cina, Argentina e Russia, dal 2017 l’artista inizia un nuovo percorso di ricerca tra Iran, Armenia ed Etiopia. Le esperienze di viaggio, gli studi e le investigazioni in questi Paesi si traformano in un poema metafisico diviso in 21 capitoli dal nome LuDD! – Topografia della Luce,pubblicato nel 2019.

Riccardo Arena personale Galleria Milano
Riccardo Arena, Mount Analogue Inland Peak Expedition. Video – Still Frame, 2021

Il libro è il centro di Hyphae, opera progettata per gli spazi della Galleria Milano e sviluppata come una guida per orientarsi negli immaginari dello scritto. Il poema, come racconta l’autore, «narra la genesi e il collasso di un Tappeto di luce filato attraverso il sacrificio di un Toro Primordiale imprigionato dentro un acceleratore di particelle, nelle cui trame si manifestano misura, geometria, tetragiardini, e miraggi di coscienza. Una cartografia rituale attraversata da una figura solitaria, che al seguito di una guida fluviale, intraprende un viaggio dissolutivo votato alla ricerca della mano che ha ordito il sacro tessuto».

Il titolo della mostra rimanda a le ‘Hyphae’ (dal greco sin. huphḗ, rete). I filamenti con cui l’apparato vegetativo dei funghi entra in simbiosi con altri organismi e crea un reticolo sotterraneo di relazioni invisibili, interdipendenti e inestricabili. Allo stesso modo Riccardo Arena intreccia una fitta maglia di corrispondenze tra biografie, teorie scientifiche e mitologie per fondere e trascendere in una dimensione poetica le parti che la compongono.

Leggi anche: A Luglio la personale di Maurizio Cattelan all’HangarBicocca

- Pubblicità -
PubblicitÃ