Cardi Gallery al FIAC 2021 presenterà Pittura: 1958-2020

Per la sua partecipazione a FIAC 2021 presso lo stand D11, Cardi Gallery presenterà Pittura: 1958-2020 con una selezione di opere storiche di Agostino Bonalumi, Dadamaino, Piero Manzoni, Mimmo Rotella e Claudio Verna, esposte in dialogo con opere recenti di Davide Balliano, Domenico Bianchi, Paolo Canevari e Bosco Sodi.

Per la sua partecipazione a FIAC Online Viewing Rooms, Cardi Gallery presenterà una selezione di opere incluse nello stand espositivo Pittura: 1958-2020. Nell’OVR il focus è su cinque pezzi che stabiliscono un dialogo tra le pratiche dei principali artisti italiani del dopoguerra (Piero Manzoni, Dadamaino, Claudio Verna) e artisti contemporanei di New York (Bosco Sodi, Davide Balliano).

In un’epoca dominata dall’espressionismo astratto e dall’arte informale, Piero Manzoni (Italia, 1933-1963) attraverso la serie di Achrome, bandì ogni contenuto narrativo attraverso la totale eliminazione di qualsiasi colore pittorico o tono cromatico e Achrome, 1958-59 ne è un primo esempio. L’artista ha mirato all’essere assoluto di un’immagine, rimuovendo l’ausilio dell’artista stesso. Le sue tele imbevute di caolino si piegano sotto il loro stesso peso e si cristallizzano in forme dettate dalla gravità e dal processo di essiccazione.

Il caso ha giocato un ruolo cruciale anche nel lavoro della collega del gruppo “Azimuth” e unico membro femminile, Dadamaino (Italia, 1930-2004). Come testimonia Volume a Moduli Sfasati, 1960, l’artista cerca la trasparenza negli strati di materiale di tende da doccia, che punzonava a mano, creando un motivo forato. Il calore della sua mano è stato l’unico fattore determinante nel posizionare i fori di plastica sulla cornice, con i due strati leggermente sfasati, dando vita a una composizione dinamica, dove lo sguardo dello spettatore fatica a concentrarsi.

Membro del gruppo “Pittura Analitica”, Claudio Verna (Italia, 1937) propose di liberare la pittura sia dai legami referenziali con la realtà tipici della figurazione, sia dal linguaggio espressivo che caratterizzava l’astrazione sia da quel significato sottotraccia che è insito nell’arte concettuale. Bianco Obliquo II, 1976 è improntato verso elementi costruttivi del mezzo pittorico, avente come soggetti: lo spazio, la forma, la pennellata e il colore bianco stesso impiegato per materializzare una nuova dimensione. Interrompendo poi il piano dell’immagine con linee sottili e campi di diversi colori sullo sfondo, Verna cerca di mobilitare gli occhi dello spettatore da un punto a un altro della superficie dipinta.

Untitled, 2019 è un magnifico esempio dei dipinti materici di Bosco Sodi (Messico, 1970) di un color rosso vivo. Le sue opere non sono plasmate da strumenti ma dall’accidentale. Con i suoi naturali processi di essiccazione e invecchiamento, il passare del tempo interviene ad alterare corpi monocromi di segatura mescolati a colla, pigmenti e minerali macinati, rivelando strutture meravigliosamente organiche che sovvertono la forma artistica e facendoci ricordare magnifici paesaggi terreni.

Nei suoi lavori, Davide Balliano (Italia, 1983) esplora spesso la natura del bianco. Lo considera un colore tenue con una stupefacente ricchezza di possibili sfumature in grado di aprire le porte a complesse esplorazioni spaziali che superano i confini del dipinto stesso, attivando lo spazio circostante dell’opera attraverso la presentazione di un equilibrio spaziale tra assenza e presenza. Rifiutando allo stesso tempo la figurazione e l’astrazione, le sue spirali – come esemplificato in UNTITLED_0175, 2020 sfidano interpretazioni concettuali unilaterali, puntando lo sguardo dello spettatore verso qualcosa che potrebbe non essere immediatamente visibile.

Cardi Gallery

Cardi Gallery – originariamente “Galleria Cardi” – è stata fondata a Milano, nell’aprile 1972 da Renato Cardi per promuovere il lavoro di quegli artisti italiani moderni e contemporanei che iniziò a collezionare alla fine degli anni ’60. Renato costruì una illustre collezione che comprendeva artisti come Cy Twombly, Lucio Fontana, Piero Manzoni e molti altri artisti, relativamente sconosciuti all’epoca, acquisendo poi negli anni opere che vanno dall’Arte Povera allo Spazialismo. Grazie sia alla sua inestinguibile passione per l’arte sia al seguente successo della Galleria Cardi, Renato si è guadagnato la reputazione di sostenitore e critico degli artisti emergenti, contribuendo in modo significativo a lanciare molte delle loro carriere.

Oggi guidata dal figlio di Renato, Nicolo, Cardi Gallery continua a plasmare il paesaggio culturale nella sua città natale, Milano e dal 2015 a Londra, trova la sua seconda casa. La galleria presenta un programma regolare di mostre di qualità museale, ciascuna accompagnata da un catalogo accademico o da una monografia d’artista, spesso con testi di eminenti critici internazionali. Inoltre, Cardi Gallery espone alle principali fiere d’arte internazionali in Asia, Europa e Nord America. Le mostre si concentrano su capolavori di artisti di movimenti come Arte Povera, Minimalismo e Zero Group, parte del vasto inventario italiano moderno, rappresentando inoltre artisti del dopoguerra e del panorama contemporaneo.

L’esclusiva competenza specialistica di Cardi Gallery nell’arte italiana moderna, del dopoguerra e contemporanea – in particolare nell’Arte Povera, nel Minimalismo e nel Gruppo Zero – non solo ha contribuito, attraverso programmi di prestito, a plasmare mostre significative nei maggiori musei internazionali ma ha anche costruito alcune delle più belle e storicamente più importanti collezioni private in Europa, nelle Americhe e in Estremo Oriente.

“Cardi Gallery non vede l’ora di tornare a FIAC per salutare la nostra base di collezionisti a Parigi per questa edizione 2021. Negli ultimi anni, la città è diventata – ancora una volta – un hub cruciale per le arti visive in Europa, ed è sempre un grande piacere vivere una tale bellezza e tutte le eccezionali mostre che si svolgono proprio accanto alla fiera.” (Nicolo Cardi)