Fondazione Elpis apre al pubblico la nuova sede espositiva a Milano

In copertina: Fondazione Elpis, Milano. Ph. Nicolò Panzeri

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Nasce a Milano un nuovo centro dedicato alle arti e alla creatività contemporanee: da sabato 29 ottobre 2022 apre in via Orti 25, nel cuore di Porta Romana, la nuova sede e spazio espositivo di Fondazione Elpis, costituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista d’arte.

A inaugurare la sede è la mostra collettiva HAZE. Contemporary Art From South Asia, a cura di HH Art Spaces e Mario D’Souza, aperta fino al 5 marzo 2023, un progetto espositivo che esplora la ricchezza e l’eterogeneità dell’arte contemporanea in Asia meridionale.

Dopo un accurato intervento di restauro e riqualificazione dell’edificio, ex lavanderia industriale di fine Ottocento, gli spazi della Fondazione saranno dedicati a mostre e installazioni site specific, performance, incontri, reading e attività interdisciplinari rivolte a un pubblico allargato con l’obiettivo di promuovere visioni innovative, generare partecipazione, scambio e dialogo intorno ai temi dell’arte e supportare talenti emergenti della scena contemporanea, provenienti da culture e Paesi diversi, dando loro opportunità di crescita e di espressione.

Diretta da Bruno Barsanti, la Fondazione promuove valori quali inclusione e partecipazione, solidarietà e coesione sociale coinvolgendo diverse fasce di pubblico e attivando anche aree geografiche al di fuori dei circuiti tradizionali dell’arte.

L’apertura di una sede stabile scaturisce da un percorso che negli ultimi anni ha visto la Fondazione attivare collaborazioni e progetti su scala nazionale, consolidando attorno a sé una rete in evoluzione sempre più ampia e mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale. Ne è un esempio Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea giunto alla sua terza edizione nel 2022, realizzato in collaborazione con Galleria Continua e con la partecipazione di Threes. Un’iniziativa diffusa in tutta Italia che ogni anno coinvolge 20 artisti nell’ideazione di installazioni visibili per l’intera estate in 20 borghi, uno per ognuna delle 20 regioni italiane.

In tutti i progetti che realizza e promuove, Fondazione Elpis mette al centro l’incontro: i progetti nascono infatti dalla relazione tra persone, da momenti di dialogo e scambio che valorizzano conoscenze, capacità e idee. Così come avviene con Una Boccata d’Arte, che cresce di anno in anno legando tutti gli artisti, i curatori, le amministrazioni locali, le associazioni e i cittadini in una rete virtuosa e capillare.

Elpis, dal greco antico, significa speranza, un sentimento che fin dall’inizio ci ha ispirato nella volontà di dar vita a progetti di valore capaci di guardare al futuro con positività. Penso in particolare a Una Boccata d’Arte e alle connessioni inaspettate che ha saputo creare” spiega Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis.

Oggi siamo felici di proseguire questo percorso con l’apertura della nuova sede, che vuole essere prima di tutto un centro di sperimentazione aperto alle visioni più innovative, orientate alla contemporaneità, e alle arti in senso lato, dalle arti visive alla musica e alla performance. Un luogo di incontro e dialogo, rivolto soprattutto ai giovani, dove condividere la bellezza e l’emozione dell’arte e generare nuove prospettive sul mondo che ci circonda”.

Proprio da uno sguardo ampio e dall’incontro diretto con gli artisti sono nate le prime mostre realizzate da Fondazione Elpis. La prima di queste, alla Palazzina dei Bagni Misteriosi a Milano nel 2017, dal titolo ¿soy Cuba?, è stata il frutto di un viaggio compiuto da Marina Nissim alla scoperta della scena artistica cubana. Nel 2019 è stata la volta di Immersione Libera, allestita negli stessi spazi espositivi.

Oggi Fondazione Elpis inaugura la propria sede con la mostra collettiva HAZE. Contemporary Art From South Asia, anch’essa risultato di un viaggio di studio in India: un percorso espositivo che riunisce le opere di 21 artisti provenienti da India, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka con la volontà di offrire una visione ampia ed eterogenea sulla ricerca artistica contemporanea in Asia meridionale.

Fondazione Elpis sceglie così il capoluogo lombardo, con la sua capacità di stimolare e attrarre la creatività internazionale, quale perfetta cornice per ospitare la nuova sede, fulcro di attività, scambi culturali e progetti indirizzati a tutta Italia e non solo. Parallelamente alle proposte culturali sviluppate ad hoc per la nuova sede, la Fondazione proseguirà il suo impegno nel promuovere residenze per artisti e iniziative itineranti su tutto il territorio italiano, attivando un dialogo continuo tra centri urbani e aree interne.

L’INTERVENTO ARCHITETTONICO DI RIQUALIFICAZIONE

Progetto: Gio Latis STUDIO – 2019-2022

Situata nel centro di Milano nel quartiere di Porta Romana tra le storiche via Orti e via Lamarmora, la nuova sede di Fondazione Elpis si colloca all’interno di un fabbricato indipendente, un corpo basso in mattoni rossi a vista, costruito nel 1885 come lavanderia industriale al servizio del vicino istituto di ricovero per anziani, abbandonato dai primi anni Novanta del Novecento.

In questo suggestivo contesto, immerso nel verde dei giardini dell’isolato Orti Lamarmora, la sede di Fondazione Elpis si compone di circa 800 mq complessivi distribuiti su tre livelli predisposti per ospitare mostre temporanee, laboratori, proiezioni e installazioni site specific.

La galleria si sviluppa al piano terra, espandendosi nei giardini esterni sui lati nord e sud, dove saranno installate opere all’aperto, e prosegue al primo piano con l’ampia galleria con tetto a vista e un terrazzo esterno. Al piano interrato, realizzato quasi totalmente ex-novo, si trovano spazi espositivi, depositi e laboratori. Una nuova scala interna in acciaio bianco collega i tre piani, con un andamento sinuoso che affianca il grande montacarichi a vista: gli spazi distributivi divengono così a loro volta espositivi, enfatizzando la continuità visiva e fisica tra gli spazi.

Curato dall’architetto Giovanna Latis nello studio milanese Gio Latis STUDIO, il progetto di ristrutturazione è stato pensato per mantenere inalterato il carattere industriale dell’edificio, con un approccio conservativo sia sui volumi che sui materiali e le superfici.

La tessitura esterna di mattoni è stata pulita e ricucita dove presentava delle lacerazioni, la copertura è stata oggetto di un delicato intervento di restauro e integrazione delle capriate ottocentesche, e il solaio intermedio tra piano terra e piano primo è stato messo a nudo, svelando volterrane in mattoni che sono stati puliti e velati a calce secondo una lavorazione tradizionale che ne ha preservato il colore.

Allo stesso modo, per il pavimento del piano primo è stato realizzato un tavolato in legno ad hoc, impiegando le porzioni di capriate del tetto che non erano più utilizzabili in copertura: un intervento sensibile e sostenibile verso i materiali e i loro cicli di utilizzo, reso possibile anche grazie alle capacità artigianali delle maestranze coinvolte. Diversa infine la pavimentazione del piano interrato, in graniglia industriale, che si ammorbidisce in una pastina di cemento ad alta densità estendendosi fino a rivestire anche la scala.

L’intervento architettonico ha dunque voluto cucire la storia con la contemporaneità, andando a creare un ambiente estremamente versatile per l’esposizione di arte contemporanea e mantenendo al contempo un forte legame identitario con il sito e con i sistemi costruttivi originari dell’edificio.

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