I Bronzi di Riace a Firenze negli scatti di Luigi Spina

Pubblicità

La Galleria dell’Accademia di Firenze ospita, dal 20 dicembre 2022 al 12 marzo 2023, la mostra I Bronzi di Riace un percorso per immagini, fotografie di Luigi Spina. In collaborazione con il MArRC, Museo Archeologico Nazionale Reggio Calabria, l’esposizione è curata da Carmelo Malacrino, direttore del MArRC; e realizzata per il Cinquantesimo anno dalla loro scoperta, un evento straordinario che ha segnato la storia del patrimonio artistico del nostro paese.

50 anni dopo la loro riscoperta, i Bronzi di Riace “tornano” in mostra a Firenze dopo il restauro

“Nell’ambito del programma di DAVID 140, che celebra i 140 anni del capolavoro di Michelangelo nella Tribuna del nostro museo racconta Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze – abbiamo voluto riunire, anche se solo virtualmente, le sculture degli Eroi più belli e potenti dell’arte: le statue emerse dal mare di Riace, restaurate ed esposte per la prima volta proprio a Firenze, raccontate qui dai bellissimi scatti di Luigi Spina, e il nostro David, per festeggiare, insieme a Carmelo Malacrino e al MArRC, due compleanni importanti. Un’occasione unica per creare una significativa e proficua collaborazione tra due istituzioni del MiC- Ministero della Cultura, come le nostre.”

“Riportare l’immagine dei Bronzi di Riace nella città in cui furono esposti per la prima volta al pubblico sarà una grande emozione” commenta il Direttore Malacrino. “A cinquanta anni dalla loro scoperta questi due “capolavori del Mediterraneo” continuano ad attrarre in Calabria centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo. Ringrazio la direttrice Hollberg per aver voluto riunire due icone dell’arte: i Bronzi di Riace e il David di Michelangelo. Una suggestiva offerta espositiva e un concreto esempio di sinergia fra grandi musei italiani.”

bronzi di riace mostra firenze
©luigispina. Courtesy 5 Continents Editions

Alla Galleria dell’Accademia 16 fotografie di Luigi Spina, un tributo alla potenza e alla bellezza iconografica dei Bronzi di Riace

Le due magnifiche statue in bronzo furono scoperte il 16 agosto 1972, durante una battuta di pesca subacquea nei pressi di Riace Marina, a 8 metri di profondità. Dopo un avventuroso recupero, i due guerrieri – due figure maschili nude, convenzionalmente chiamate A e B, oppure il “Giovane” e il “Vecchio”, di dimensioni leggermente superiori al normale -furono trasportati al Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove vennero sottoposte a un primo intervento di restauro, affidato successivamente, agli inizi del 1975, al Laboratorio della Soprintendenza Archeologica della Toscana.

I Bronzi di Riace furono esposti per la prima volta al pubblico nel dicembre del 1980, a Firenze, nel Museo Archeologico, e poi, nel 1981, al palazzo del Quirinale, a Roma. Un evento di grande risonanza mediatica, che richiamò folle di visitatori da ogni dove. Gli studi hanno consentito di stabilire che le due opere sono riconducibili al secolo d’oro dell’arte greca, databili intorno alla metà del V sec. a.C. esempio di una sapiente e fine tecnica bronzistica, forse realizzate da due maestri diversi ma comunque per una destinazione pubblica.

Alla Galleria dell’Accademia di Firenze sono esposte 16 fotografie di grande formato; un lavoro che nasce da Carmelo Malacrino e Luigi Spina per celebrare proprio i 50 anni dalla scoperta. Un tributo alla potenza e alla bellezza iconografica dei Bronzi di Riace, capolavori indiscussi dell’arte greca del V secolo a.C. La sequenza delle immagini, otto più otto, dedicate rispettivamente alla statua A e alla statua B, crea, come spiega Spina, un lento e incessante racconto. “Sottolinea l’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto, che prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che L’obiettivo del fotografo è quello di far emergere aspetti che non sono solo quelli oggettivamente visibili, ma riguardano nel profondo la nostra cultura.

Leggi anche: 10 ARCHITETTURE ITALIANE. UNA NUOVA GENERAZIONE DI ARCHITETTI A TRIENNALE MILANO

- Pubblicità -
Pubblicità