Ettore Sottsass. La Parola, la mostra alla Triennale di Milano

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Dal 20 gennaio al 2 aprile 2023 Triennale Milano presenta la mostra Ettore Sottsass. La Parola; curata da Marco Sammicheli con Barbara Radice e Iskra Grisogono di Studio Sottsass e con l’art direction di Chirstoph Radl.

Dopo Struttura e colore (3 dicembre 2021 – 12 giugno 2022) e Il calcolo (15 luglio 2022 – 8 gennaio 2023); il terzo progetto del ciclo espositivo dedicato a Ettore Sottsass si concentra sull’uso, vario, costante e molteplice, della parola nella produzione del grande architetto e designer.

Ettore Sottsass. La Parola; un’arte verbo-visuale dove la fusione della parola, la sua manipolazione, l’accostamento a disegni, oggetti, antepone, aggiunge o altera i concetti alle rappresentazioni e i processi alle forme

Ettore Sottsass mostra Triennale milano
Ettore Sottsass, La Parola, triennale Milano I Ph. Gianluca Di Ioia

L’esposizione, come le due precedenti, è allestita all’interno di Sala Sottsass, dove da gennaio 2021 si trova l’installazione permanente di Casa Lana. Si tratta dell’interno di una residenza privata progettata da Sottsass intorno alla metà degli anni Sessanta a Milano; ricostruito fedelmente in Triennale e accessibile al pubblico grazie alla donazione di Barbara Radice Sottsass.

Una selezione di disegni, oggetti, scritti e opere inedite con l’intento di proporre un’antologia visiva e letteraria che rappresenti l’essenza dell’originale vena narrativa di Sottsass. La mostra lascia emergere la molteplicità di forme in cui la parola è presente nell’opera di Ettore Sottsass: elenchi, descrizioni, confessioni, diari, corsivi, racconti, riviste, manifesti, fanzine, articoli, interventi, conferenze e recensioni, tutte tracce utilizzate per accompagnare i momenti e i movimenti delle sue opere.

L’uso della parola in Sottsass è molto arcaico. La sua scrittura, quasi sempre in stampatello maiuscolo, ha un preciso status calligrafico, sempre comprensibile, e trasmette un codice espressivo accessibile. Si tratta di un’arte verbo-visuale dove la fusione della parola, la sua manipolazione, l’accostamento a disegni, oggetti, antepone, aggiunge o altera i concetti alle rappresentazioni e i processi alle forme.

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