Gli Anni Sessanta di Jannis Kounellis in mostra a Milano

In copertina: Jannis Kounellis, 1960, Fotografia di Plinio De Martiis, © Su Concessione del Ministero della Cultura, Archivio di Stato di Latina, Fondo galleria d’arte “La Tartaruga”, 74 [91]⁠

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Jannis Kounellis. Gli Anni Sessanta, questo è il titolo della mostra presentata da ML Fine Art a Milano dedicata a uno tra i più importanti esponenti dell’Arte povera.

Pittore e scultore di origine greca, Kounellis si trasferisce a vent’anni a Roma per studiare all’Accademia di belle arti sotto la guida di Toti Scialoja. Dalla prima influenza dell’espressionismo astratto e dell’arte informale, Jannis si smarca presto sulla spinta di un’urgenza comunicativa molto forte. Un cambiamento che porta l’artista al rifiuto di prospettive individualistiche del linguaggio artistico in favore del rafforzamento del suo valore pubblico e collettivo.

Jannis Kounellis, un’artista che ha saputo confrontarsi e anticipare le tendenze artistiche del suo tempo

Dal 23 marzo al  27 maggio, a cura di Francesco Guzzetti, il progetto espositivo si concentra su un momento significativo, ma mai sufficientemente approfondito, del percorso artistico di Jannis Kounellis. La mostra, infatti, racconta quel momento, a cavallo tra 1961 e 1963, in cui l’artista transitò dalla stagione folgorante dei cosiddetti Alfabeti – nati dal desiderio di superare l’arte informale dominante in quegli anni affidandosi a segni volutamente semplici – verso un graduale recupero di forme più articolate di rappresentazione.

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Jannis Kounellis, Senza titolo, 1961. Olio su tela, 114×160 cm.

Una tela del 1961 illustra la serie degli Alfabeti, in cui segni tipografici ingranditi sono dipinti a monocromo scuro su una superficie chiara. Frammenti linguistici indecifrabili che perdono la loro valenza semantica ed emergono con forza dall’opera. Una tela del 1963 è invece esempio di un ristretto gruppo di opere costituito da dipinti meno noti, ma molto significativi, che articolano e ampliano il raggio della sperimentazione di Kounellis su tecniche e materiali. L’opera, che evidenzia il legame con Mario Schifano, testimonia il passaggio a una fase pop nel percorso dell’artista, in coincidenza con la presentazione dell’arte pop statunitense alla Biennale di Venezia del 1964.

Attraverso una selezione di opere raramente esposte in passato, la mostra vuole dunque rivelare al pubblico una stagione in cui Jannis Kounellis seppe confrontarsi e anticipare le tendenze allora emergenti nella nuova avanguardia; imprimendo la propria cifra stilistica su un intero periodo della storia dell’arte a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta.

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