Vincent van Gogh. Pittore colto, la mostra al MUDEC

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E’ possibile riscoprire Vincent van Gogh? Maestro dei girasoli, pittore del manicomio e della pazzia suicida; solitario artista immerso nella campagna; autodidatta senza molti appigli culturali. Questi sono solo alcuni degli stereotipi che hanno condizionato e ancora condizionano la narrazione al pubblico del mito di Van Gogh. La sua tragica dimensione esistenziale è forse stata la sua fortuna, almeno agli occhi del grande pubblico, ma viene troppo spesso enfatizzata tralasciando quella che è la vera grandezza creativa del genio olandese.

L’artista olandese fu un pittore ma anche un intellettuale estremamente colto; e per comprendere la complessità della sua personalità, al di là dei più abusati luoghi comuni, è necessario mettere a fuoco non solo la sua poetica e la sua tecnica pittorica ma anche la ricchezza e la profondità degli interessi culturali che sono alla base della sua visione della vita e dell’arte.

Vincent van Gogh. Pittore colto. Una mostra che supera il mito del “artista maledetto”

Vincent van Gogh MUDEC mostra milano
Vincent van Gogh, Interno di un ristorante, 1887, Olio su tela, Kröller-Müller Museum, Otterlo

La mostra, che il MUDEC di Milano presenta al pubblico dal 21 settembre 2023 al 28 gennaio 2024, ribalta la prospettiva dello stereotipo-Van Gogh e presenta un Vincent van Gogh meno outsider e più sorprendentemente aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo. Appassionato lettore e collezionista di stampe, oltre che attento osservatore delle tendenze artistiche più attuali. Nelle sue lettere troviamo in una riga la più viva testimonianza: “I libri la realtà e l’arte sono una cosa sola per me”.

Vincent van Gogh. Pittore colto, questo il titolo, è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio dell’Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi in Italia, e che vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte, è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi, che possiede una straordinaria collezione di dipinti e disegni del pittore olandese seconda solo a quella del Van Gogh Museum di Amsterdam.

Dal museo olandese provengono circa 40 delle opere esposte, tra cui straordinari capolavori come gli studi di teste e figure per I mangiatori di patate, e i disegni di cucitrici e spigolatrici della fase olandese; Moulin de la Galette, Autoritratto, l’Interno di un ristorante, Natura morta con statuetta e libri, degli anni parigini (1886-87). Frutteto circondato da cipressi, Veduta di Saintes-Marie-de-la-Mer, La vigna verde, Ritratto di Joseph-Michel Ginoux del periodo di Arles (1888-89). Paesaggio con covoni e luna che sorge, Covone sotto un cielo nuvoloso, Pini nel giardino dell’ospedale, Uliveto con due raccoglitori di olive, Tronchi d’albero nel verde, Il burrone, dipinti durante il suo internamento all’ospedale di Saint-Rémy (1889-90).

Il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale di Vincent van Gogh

Vincent van Gogh MUDEC mostra milano
Vincent van Gogh Ritratto di Joseph-Michel Ginoux 1888, Olio su tela Kröller-Müller Museum, Otterlo

Attraverso un percorso allo stesso tempo cronologico e tematico, l’esposizione propone una inedita lettura delle opere di Van Gogh che mette in particolare evidenza il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale dell’artista, attraverso lo sviluppo di due temi di grande rilievo: da un lato quello del suo appassionato interesse per i libri; e dall’altro la fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate in gran numero.

Un terzo tema di essenziale importanza per la formazione artistica del pittore fu l’influenza che su di lui ebbe Jean-François Millet, grande maestro d’arte e di vita per Vincent. La visione profondamente religiosa della natura di Millet è il modello di riferimento a cui si ispira per la sua scelta di diventare pittore.

La mostra racconta la vita artistica e intellettuale di Van Gogh in una successione che segue il filo cronologico. Quattro le fasi storiche fondamentali nella vita dell’artista: dal primo periodo 1880-1885 (nel Borinage, all’Aia, e a Nuenen) al soggiorno parigino nel 1886-1887, dal periodo ad Arles nel 1888-89 a quello dell’internamento nell’ospedale di Saint-Rémy.

La curatela della mostra è affidata allo storico dell’arte Professor Francesco Poli, a Mariella Guzzoni, ricercatrice e curatrice del fil rouge “Van Gogh. Vivere con i libri”, che si articola lungo tutta la mostra e Aurora Canepari, conservatore responsabile del Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, curatrice della sezione “Van Gogh: il sogno giapponese. Da Parigi alla Provenza”

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