Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Pietro Roccasalva. Chi รจ che ride

In copertina: Pietro Roccasalva, La Sposa Occidentale, 2021, olio su tela, 72.7 x 57.3 cm. Collezione privata, Genova

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Dal 18 settembre al 18 dicembre 2022 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati presenta Chi รจ che ride, una mostra personale dellโ€™artista italiano Pietro Roccasalva.

La mostra, la prima dedicata allโ€™artista da unโ€™istituzione svizzera, nasce con lโ€™idea di presentare e ricostruire alcuni nuclei fondamentali della sua produzione attraverso un progetto che mette insieme circa 50 opere, dalla fine degli anni Novanta ad oggi, tra nuove produzioni, lavori inediti provenienti dallo studio dellโ€™artista e altri da prestigiose collezioni pubbliche e private.

Il lavoro di Pietro Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo di azione specifico, anche quando contempla lโ€™utilizzo di altri media che sono sempre parte integrante del processo che precede e segue la realizzazione di unโ€™immagine pittorica. La ricerca formale e concettuale che lโ€™artista ha portato avanti negli ultimi ventโ€™anni, si muove infatti allโ€™interno di un campo dโ€™indagine ampio in cui la pratica pittorica incrocia altri mezzi espressivi come scultura, fotografia, video e performance, allโ€™insegna di una contaminazione linguistica che ha perรฒ sempre il suo punto di partenza e di arrivo nella pittura. Attraverso una pluralitร  di riferimenti che spaziano dal quotidiano alla storia dellโ€™arte, dal cinema, la letteratura e la filosofia alla cultura digitale e mediatica, Roccasalva ha elaborato un vasto repertorio iconografico fatto di personaggi, oggetti, architetture e un vocabolario molto personale in cui le tecniche e i generi pittorici piรน tradizionali incontrano le piรน recenti pratiche digitali.

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Pietro Roccasalva, Untitled, 2010, Inchiostro e acrilico su carta, 36.5 x 26 cm. Isoli Stefano

Ad aprire il percorso espositivo รจ unโ€™insegna al neon Chi รจ che ride (2022) che, oltre a dare il titolo alla mostra, fa da introduzione allโ€™intero progetto perchรฉ racchiude il senso di tutta la ricerca dellโ€™artista: una riflessione sulla crisi del Soggetto, e dunque dellโ€™identitร , dellโ€™immagine e della forma.

Alle spalle della grande insegna al neon, la prima sala mette insieme per la prima volta un gruppo significativo di opere pittoriche tratte da Just Married Machine #1, il tableau vivant del 2012 con una coppia di sposi allโ€™interno di un paesaggio affollato di oggetti ideati e realizzati per lโ€™occasione. In mostra la restituzione pittorica di questo soggetto passa attraverso diversi momenti che ne raccontano la genesi e lโ€™evoluzione, a partire dagli studi su carta nascosti sul retro delle moleskine di Rear Window (2016) fino alle grandi tele che ritraggono la coppia, Study from Just Married Machine (2018; 2019; 2022), e ai piccoli dipinti in bianco e nero della serie Hetalvรณ (2018).

Il personaggio della sposa diventa anche protagonista di unโ€™intera sala che mette insieme una selezione di trenta disegni inediti e una serie di dipinti recenti intitolati La Sposa Occidentale (2021), mentre lโ€™incontro tra maschile e femminile, animato e inanimato ritorna in The Argon Welder (2019), un ciclo che tematizza il gesto artistico e il suo potere di sublimare lโ€™ordinario cambiando la sostanza delle cose. Non mancano dipinti dedicati ai personaggi forse piรน noti del repertorio dellโ€™artista: lโ€™ascensorista di The Skeleton Key (2007; 2015) e il cameriere de Il Traviatore (2012; 2014). Queste opere raccontano lโ€™evoluzione stilistica che si accompagna al susseguirsi delle variazioni iconografiche, oltre che la versatilitร  tecnica di Roccasalva che usa indifferentemente la pittura a olio o ad acrilico, cosรฌ come il carboncino o il pastello morbido non fissato.

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Pietro Roccasalva, From Just Married Machine, 2018, acrilico su tela, 194 x 160 cm. Collezione dell’artista. Foto: Todd White Art Photography

Dalle scene affollate di oggetti e figure della prima sala, si arriva nellโ€™ultima a una serie di dipinti apparentemente monocromi, che sono allo stesso tempo imprimiture โ€“ il primo strato di un nuovo dipinto โ€“ e d’aprรจs di celebri quadri futuristi che lโ€™artista ha realizzato mescolando tutti i pigmenti delle opere originali. Roccasalva immagina i futuristi nel loro slancio verso il progresso fondersi come degli Icaro per essersi avvicinati troppo al sole. Quello del sole รจ un motivo centrale nellโ€™universo visionario dellโ€™artista: Gioconditร , una cattedrale con al posto della cupola uno spremiagrumi che ruota con la luce del giorno, ne visualizza l’entropia e la graduale morte. In mostra una sequenza di sei dipinti ritrae questa architettura da diversi punti di vista e in vari momenti della giornata, dall’alba al tramonto. A chiudere il percorso espositivo รจ Fanfaro (2014): un fanciullo che gioca a mordere la coda di un varano mentre lโ€™animale tiene tra gli artigli un arancino, elemento che ricorre nel lavoro dellโ€™artista come immagine del sole morto. La scultura sembra il rovesciamento del โ€œRagazzo morso da un ramarroโ€ di Caravaggioย ma evoca tanto altro, per esempio il Putto sopra un Drago di Bernini, il drago cinese con la sfera fiammeggiante, e anche il fanciullo-faro di cui parla Duchampย negli appunti su Il grande vetro.

Nel ricostruire diverse fasi della produzione di Roccasalva, la mostra sottolinea i legami e i continui rimandi tra temi, iconografie, tecniche e linguaggi, restituendo la complessitร  di un percorso che รจ simile a un viaggio in un โ€œmondo intermedioโ€ affollato di visioni tra le quali lโ€™artista si fa spazio con ogni mezzo a disposizione, primo fra tutti la pittura.

Catalogo

La mostra รจ accompagnata da un catalogo bilingue, edito da Mousse Publishing, Milano, che include una esaustiva documentazione fotografica della stessa e testi critici degli storici dellโ€™arte Ara H. Merjian, Professor alla New York University e Flavia Frigeri, Curatore alla National Portrait Gallery di Londra. Il saggio di Ara H. Merjian ripercorre la produzione di Roccasalva attraverso un confronto con la storia dellโ€™arte del Novecento, mentre Flavia Frigeri offre una lettura del lavoro attraverso il prisma dello slippage, temporale, spaziale e narrativo.

Pietro Roccasalva

Pietro Roccasalva (1970, vive e lavora a Milano) ha esposto con mostre personali presso diverse istituzioni tra cui: Fรผrstenberg Contemporary, Donauschingen (2019); The Power Station, Dallas (2016); the Kรถlnischer Kunstverein, Colonia (2014); Le Magasin, Grenoble (2013); GAMeC, Bergamo (2007); Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2006). Ha partecipato a importanti manifestazioni espositive internazionali, come la Biennale di Venezia (2009) e Manifesta (2008), e il suo lavoro รจ stato incluso in mostre collettive presso istituzioni come Walker Art Center, Minneapolis; David Roberts Art Foundation, Londra; Centre for Contemporary Art, Varsavia; MoMA PS1, New York; Bonniers Konsthall, Stoccolma; Museum of Contemporary Art, Chicago; MAXXI, Roma; Kadist Art Foundation, Parigi; S.M.A.K., Gent.

Collezione Giancarlo e Danna Olgiati

La Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, aperta al pubblico nello spazio espositivo adiacente al centro culturale LAC, espone oltre duecento opere di grande rilievo artistico selezionate con modalitร  differenti a seconda degli allestimenti. La Collezione, tra le piรน significative per quanto riguarda lโ€™arte italiana dal primo Novecento ad oggi, i Nouveaux Rรฉalistes e l’arte contemporanea internazionale, viene riproposta due volte lโ€™anno con allestimenti sempre diversi alternati a mostre temporanee dedicate ad approfondimenti dellโ€™opera di artisti giร  inclusi in Collezione. Giancarlo e Danna Olgiati ritengono che la cittร  di Lugano, con il MASI, possa diventare naturale erede della Collezione; perciรฒ dal 2012 la Collezione viene concessa in usufrutto alla cittร  di Lugano e, nel 2018, i due Collezionisti donano settantasei opere al MASI, consolidando il rapporto con il Museo della cittร  ed in linea con la tradizione museale elvetica che lega da sempre istituzione pubblica a collezionismo privato.

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