Recycling Beauty, antichità e riuso a Fondazione Prada

Pubblicità

Inaugura il 17 novembre Recycling Beauty, la nuova mostra ospitata a Milano da Fondazione Prada; a cura di Salvatore Settis con Anna Anguissola e Denise La Monica. Un’inedita ricognizione interamente dedicata al tema del riuso di antichità greche e romane in contesti post-antichi, dal Medioevo al Barocco.

Il classico come chiave di accesso alla molteplicità delle culture del mondo contemporaneo

L’esposizione si inserisce in un’indagine più estesa che Fondazione Prada ha intrapreso dal 2015 quando presentò contemporaneamente negli spazi di Milano e Venezia Serial Classic e Portable Classic. Premessa di questa ricerca è la necessità di considerare il classico non solo come un’eredità del passato, ma come un elemento vitale in grado di incidere sul nostro presente e futuro.

Temi come la serialità, il riuso e il riciclo nell’arte sono infatti strettamente legati alla nostra concezione di modernità; ma testimoniano anche la straordinaria persistenza di alcuni valori, categorie e modelli classici. Attraverso un innovativo approccio interpretativo e modalità espositive sperimentali, il patrimonio antico, e in particolare quello greco-romano, diventa, per usare le parole del curatore Settis, “una chiave di accesso alla molteplicità delle culture del mondo contemporaneo”.

recycling-beauty-mostra-fondazione-prada-milano
Immagine della mostra “Recycling Beauty”. Fondazione Prada, Milano. Foto Roberto Marossi I Courtesy Fondazione Prada

Recycling Beauty, una riflessione sul valore del riuso della scultura classica

Aperta al pubblico fino al prossimo 27 febbraio 2023, Recycling Beauty focalizza l’attenzione sul momento in cui il pezzo antico abbandona la propria condizione iniziale o di rovina e viene riattivato, acquistando nuovo senso e valore grazie al gesto del riuso. Nonostante la rilevanza culturale e la ampia diffusione infatti, il reimpiego di materiali antichi è stato al centro degli studi archeologici solo di recente.

Solo negli ultimi anni è stato approfondito il dato essenziale di questo fenomeno; ovvero la relazione visuale e concettuale fra gli elementi antichi riusati e il contesto post-antico, lontano da quello di origine, in cui sono stati inclusi. Ogni elemento di reimpiego non solo modifica il contesto in cui è inserito, ma ne viene a sua volta modificato in un meccanismo di reciproca legittimazione e attribuzione di senso. Esplorare la natura fluida e molteplice degli oggetti d’arte che nel tempo cambiano per utilizzo, ricezione e interpretazione equivale a riflettere sulla natura instabile e trasformativa dei processi artistici.

L’importanza dei frammenti, del riuso e dell’interpretazione. Recycling Beauty dimostra come il passato sia fenomeno instabile in costante evoluzione

recycling-beauty-mostra-fondazione-prada-milano
Immagine della mostra “Recycling Beauty”. Fondazione Prada, Milano. Foto Roberto Marossi I Courtesy Fondazione Prada

Il progetto espositivo di , concepito da Rem Koolhaas/OMA con Giulio Margheri, si sviluppa in due edifici della Fondazione, il Podium e la Cisterna, come un percorso di analisi storica, scoperta e immaginazione. L’allestimento del Podium invita i visitatori a confrontarsi con gli oggetti esposti con diverse intensità. Un paesaggio di plinti bassi in acrilico permette di percepire i pezzi esposti come un insieme, mentre le strutture simili a postazioni di lavoro incoraggiano un esame più ravvicinato grazie alla presenza di sedie da ufficio. Nella Cisterna invece, i visitatori incontrano gli oggetti gradualmente, in una sequenza di spazi che facilitano l’osservazione da punti di vista alternativi. Dall’altezza di un balcone, alla prospettiva ristretta di una stanza costruita all’interno di uno degli ambienti esistenti.

Due sale della Cisterna sono poi dedicate alla statua colossale di Costantino (IV sec. d.C.), una delle opere più importanti della scultura romana tardo-antica. Due monumentali frammenti marmorei, la mano e il piede sinistro, normalmente esposti nel cortile del Palazzo dei Conservatori a Roma, sono infatti accostati a una ricostruzione del Colosso in scala 1:1, mai tentata prima. Questo progetto è il risultato di una collaborazione tra i Musei Capitolini, Fondazione Prada e Factum Foundation, la cui supervisione scientifica è stata seguita da Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali.

recycling-beauty-mostra-fondazione-prada-milano
Immagine della mostra “Recycling Beauty”. Fondazione Prada, Milano. Foto Roberto Marossi I Courtesy Fondazione Prada 2

In totale oltre cinquanta opere d’arte altamente rappresentative provenienti da collezioni pubbliche e musei italiani e internazionali come Musée du Louvre di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, Musei Capitolini, Musei Vaticani e Galleria Borghese di Roma, Gallerie degli Uffizi di Firenze e Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Leggi anche: ROBERT CAPA. NELLA STORIA, LA MOSTRA AL MUDEC

- Pubblicità -
Pubblicità