Botticelli: 10 cose che non sai sull’artista e le sue opere

Foto di copertina Sandro Botticelli Public domain, via Wikimedia Commons

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Sandro Botticelli è un grande artista e pittore risalente alla seconda metà del Quattrocento, talmente grande da essere uno degli interpreti del Rinascimento italiano. Toscano e in particolare fiorentino, cominciò a lavorare sin da giovane, inizialmente come apprendista di Filippo Lippi, ma a soli 26 anni riuscì a mettersi in proprio aprendo una sua bottega.

Nel corso degli anni collezionò parecchi dipinti e opere su commissione tra le quali vi è anche l’Adorazione dei Magi di cui vi sveleremo qualche dettaglio più avanti. Ma è solo verso gli anni ’80 del Quattrocento che Botticelli diventa immortale con le sue due opere La Primavera e La Nascita di Venere, entrambe ammirabili nella storica Galleria degli Uffizi a Firenze. Tra le altre sue opere e contributi che non tutti conoscono vi è anche la Cappella Sistina. Insieme a Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio e Pietro Perugino, il Botticelli rappresentò infatti l’arte fiorentina nelle dieci scene raffiguranti le Storie della vita di Cristo e di Mosè.

Nonostante la sua fama di oggi in realtà Sandro Botticelli morì solo e in disgrazia nel 1510. Quando caddero i Medici infatti l’artista cambiò bruscamente la sua visione del mondo e delle sue opere tanto che molte di esse furono bruciate da lui stesso. Le altre invece, persero valore pochi anni prima della sua morte quando giunsero sulla scena artistica italiana personaggi come Michelangelo e Leonardo da Vinci.

Venere di Botticelli

Venere di Botticelli Nascita di venere
Nascita di venere – Sandro Botticelli (Firenze 1445 – 1510) – Fonte Gli Uffizi – (Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi)

 

  1. Il Committente. Nulla di certo è rinvenuto a noi, ma a richiedere a Sandro Botticelli la realizzazione de la Venere di Botticelli pare essere qualcuno appartenente alla nobile casata dei Medici. L’ipotesi avanzata non deriva solo dalle parole di Giorgio Vasari, ma pare che sia confermata anche da alcune raffigurazioni presenti nell’opera e in particolare dagli alberi di aranci. Ai tempi infatti questa pianta veniva spesso chiamata mala medica cosa che crea un’assonanza con la casata dei Medici difficilmente trascurabile.
  2. I richiami. Come spesso accade nei dipinti, sono tanti i richiami e le allegorie. Oltre al già citato rimando della casata dei Medici infatti notiamo una Venere piuttosto pudica intenta a coprirsi le nudità con i lunghi capelli biondi. L’immagine ci rievoca subito alla memoria le statue dell’epoca classica.
  3. La scelta della tela. La Nascita di Venere di Botticelli, risalente al 1485 è realizzata su tela e non su tavola come fu per la Primavera. Il supporto utilizzato era tipico delle pitture decorative delle residenze signorili.
  4. Le tre sorelle. Diverse, eppure così simili. Stiamo parlando delle “sorelle” della Venere di Botticelli che sono arrivate fino ai giorni nostri e realizzate dal maestro in collaborazione con la sua bottega. La prima si trova a Torino, la seconda è conservata presso presso la Gamäldegalerie di Berlino, mentre una terza appartiene a una collezione privata svizzera.
Primavera di Botticelli
La primavera Sandro Botticelli (Firenze 1445 -1510) – Fonte: Museo Gli Uffizi – (Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi)

 

Primavera di Botticelli

5. La celebrazione della Primavera. La Primavera di Sandro Botticelli, molto spesso chiamata solamente Primavera, è una vera e propria celebrazione di questa stagione. A fare da padrona nel dipinto sono infatti fiori e piante tanto che si sono riconosciute fino a 138 specie diverse di piante ben descritte dal maestro che, con molta probabilità, si sarà servito di erbari.

6. I gioielli. Se si fa attenzione ai gioielli si nota subito che sono davvero pochi se non per due delle sue ancelle e, ovviamente su Venere. Il personaggio clou del dipinto infatti indossa un pendete arricchito da un rubino rosso, tipico dei pendenti femminili dell’epoca e da delle perle al collo, in un diadema (ormai poco visibile) e sul mantello. Botticelli conosceva bene il simbolismo dei gioielli, anche grazie al fratello orafo. La scelta delle perle dunque non è casuale ma è voluta in quanto sono i gioielli prediletti del periodo, usati spesso dalle spose, in quanto simbolo di bellezza femminile.

Adorazione dei Magi Botticelli

Adorazione dei Magi Botticelli
Adorazione dei Magi Botticelli, Sandro Botticelli (Firenze 1445 -1510) – Fonte: Museo Gli Uffizi – (Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi)

 

7. Il committente. A richiedere il dipinto dell’Adorazione dei Magi di Botticelli fu il banchiere Gaspare di Zanobi. Nella seconda metà del Quattrocento si pensava infatti che i banchieri fossero tra coloro che si macchiavano del peccato di usura. Secondo la credenza del periodo si pensava che l’unico modo per redimersi fosse quello far realizzare opere da dedicare ai propri santi. Ed è così che l’Adorazione dei Magi di Botticelli venne commissionata per la sua cappella funeraria di Santa Maria Novella a Firenze.

8. I volti “noti”. All’interno dell’opera sono presenti diversi volti noti dell’epoca. Primo fra tutti è ovviamente il committente del dipinto, il banchiere Gaspare di Zanobi del Lama che si trova nel gruppo di destra, raffigurato con lo sguardo fisso sullo spettatore e un abito azzurro. Sulla sinistra invece troviamo alcuni membri della famiglia de’ Medici: uno di loro sembra intento a controllare i gesti dello spettatore. Tornando sul lato destro dell’opera si vede un uomo con indosso un vestito arancione: costui è lo stesso Sandro Botticelli che si è autoritratto nell’opera. Tra gli altri volti noti vi sono anche Agnolo Poliziano e Giovanni Pico della Mirandola.

9. La visione frontale. Con quest’opera Botticelli introduce una grande novità per l’epoca: la visione frontale. E’ così che le figure sacre sono poste al centro, in questo particolare caso rialzate, e tutti gli altri si trovano disposti sui due lati. A farne tesoro di questa grande novità vi furono negli anni a venire anche Leonardo da Vinci e Filippino Lippi.

Botticelli opere

10. Come sicuramente avrete notato anche solo guardando i personaggi dei pochi dipinti che vi abbiamo citato del Botticelli, in tutte le sue opere i personaggi sembrano appartenere a un mondo ideale delle favole più che alla realtà nella quale viviamo. A farcelo capire in particolare sono i lineamenti sempre volti alla ricerca di una bellezza. Prendiamo ad esempio la Venere e osserviamola bene… ecco che subito noteremo un ombelico troppo alto e un busto troppo lungo, giusto per dirne alcuni.

Affreschi del Botticelli

  • Adorazione del Bambino, c. 1476–1477 – Basilica di Santa Maria Novella, Firenze, Italia
  • Sant’Agostino nello studio, c. 1480 – Chiesa di Ognissanti, Firenze, Italia
  • Annunciazione di San Martino alla Scala, c. 1481 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Ritratti di papi, c. 1481 – Cappella Sistina, Città del Vaticano
  • Prove di Mosè, c. 1481–1482 – Cappella Sistina, Città del Vaticano
  • Punizione dei ribelli, c. 1481–1482 – Cappella Sistina, Città del Vaticano
  • Prove di Cristo, c. 1481–1482 – Cappella Sistina, Città del Vaticano
  • Venere e le tre Grazie offrono doni a una giovane, c. 1486 – Museo del Louvre, Parigi, Francia
  • Giovane introdotto tra le Arti Liberali, c. 1486 – Museo del Louvre, Parigi, Francia

Dipinti mitologici e allegorici

  • Fortezza, c. 1470 Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Primavera, c. 1480 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Pallade e il Centauro, c. 1480–1485 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Venere e Marte, c. 1483 National Gallery, Londra, Regno Unito
  • Nastagio degli Onesti, I episodio, c. 1483 – Museo del Prado, Madrid, Spagna
  • Nastagio degli Onesti, II episodio c. 1483 – Museo del Prado, Madrid, Spagna
  • Nastagio degli Onesti, III episodio, c. 1483 Museo del Prado, Madrid, Spagna
  • Nastagio degli Onesti, IV episodio, c. 1483 – Collezione privata di Palazzo Pucci, Firenze, Italia
  • Venere pudica c. 1485–1490 Galleria Sabauda, Torino, Italia
  • Calunnia, c. 1494–1495 Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Storie di Virginia c. 1498 Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara”, Bergamo, Italia

Pale d’altare

  • Scoperta del cadavere di Oloferne, c. 1472 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Ritorno di Giuditta a Betulia, c. 1472 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • San Sebastiano, c. 1474 – Gemäldegalerie, Berlino, Germania
  • Adorazione dei Magi, c. 1475 – National Gallery of Canada, Ottawa, Canada
  • Vasti in esilio fuori le mura di Susa, Museo Horne, Firenze, Italia
  • Annunciazione, c. 1485 – Metropolitan Museum of Art, New York, Stati Uniti d’America
  • Sant’Agostino nello studio, c. 1490–1494 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Crocifissione simbolica, c. 1497–1502 – Fogg Art Museum, Cambridge, Stati Uniti d’America
  • Natività mistica, c. 1500–1501 – National Gallery, Londra, Regno Unito

Ritratti

  • Ritratto di giovane, c. 1469 – Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze, Italia
  • Ritratto di Esmeralda Brandini, c. 1470–1475 – Victoria and Albert Museum, Londra, Regno Unito
  • Ritratto d’uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio, c. 1474 – Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia
  • Ritratto di giovane donna, c. 1485 – Galleria Palatina di Palazzo Pitti, Firenze, Italia
  • Ritratto di Dante Alighieri, c. 1495 – Collezione privata, Ginevra, Svizzera
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