Georges Seurat: 10 cose da sapere su di lui e sulle sue opere

Foto di copertina: Di Unidentified photographer - Seurat by Cousturier, Lucie, archive.org, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4196229

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Georges Seurat fu un pittore francese dell’ottocento e fu il pioniere dell’arte puntinista. Georges Pierre Seurat è stato un artista post-impressionista francese. Ha ideato le tecniche pittoriche note come cromoluminarismo e puntinismo e le ha utilizzate per disegni su carta con superficie ruvida. La personalità artistica di Seurat combinava qualità solitamente ritenute opposte e incompatibili: da un lato, la sua sensibilità estrema e delicata, dall’altro, la passione per l’astrazione logica e una precisione quasi matematica della mente.

La ​​sua opera su larga scala A Sunday Afternoon on the Island of La Grande Jatte (1884–1886) ha alterato la direzione dell’arte moderna dando inizio al neoimpressionismo ed è una delle icone della pittura della fine del XIX secolo. Di seguito 10 cose da sapere su l’artista e sulle sue opere!

  1. Lo stile. Tra i tanti pittori, uno dei più amati da Seurat in giovane età fu Ingres del quale ammirava soprattutto il plasticismo e la purezza della linea. Seurat è famoso per la sua passione e lo studio del colore. A ispirarlo fu Chevreul col suo libro Legge del contrasto simultaneo dei colori e, proprio come lui, anche il pittore pensava che i colori e i loro complementari avessero una grande forza. Secondo l’artista infatti ogni colore veniva intensificato accanto al proprio complementare e ancora, due colori non complementari stonano tra loro ma se invece vengono separati da una macchia bianca ecco allora quella è la perfezione.

Georges Seurat e il puntinismo

2. Il puntinismo. Lo studio del colore divenne talmente importante che quando doveva realizzare delle opere d’arte, per non creare mescolanze eccessive andando così a perdere le forza del tono, Seurat li accostava e mischiava sì gli uni agli altri secondo un metodo ben preciso che venne poi definito puntinismo.  Anche in questo caso a ispirare Seurat fu un’altra persona: il fisiologo Heinrich Dove che sosteneva che, se osservati da lontano, questi puntini non sono più percepiti come separati, ma come un’unica opera. In realtà la definizione che Seurat dette alla sua arte era divisionismo o cromo-luminarismo proprio perché partiva dall’idea di colore e luce. Nel 1886, invece, il critico Félix Fénéon la definì neoimpressionismo, per differenziarla dall’impressionismo che tutti conoscevano e introdusse un’idea nuova di arte, originata anche dalla scienza.

3. I soggetti. Sebbene i colori e le tonalità luminose facciano percepire un’atmosfera di pace, in realtà le opere di Seurat sembrano, in un certo senso, criticare lo stile di vita della belle époque. I volti dei suoi soggetti infatti sono immobili come bloccati nel tempo e privi di emozioni di qualsiasi tipo. Anche ne Il Circo quello che ci si aspetterebbe è di vedere volti sorridenti ma, in realtà non è così.

4. Seurat e Signac. I due pittori, Seurat e Signac, si conobbero nel 1884 quando il dipinto le Baignade di Seurat venne rifiutato, come tanti altri di diversi artisti, al Salon. Fu allora che nacque Societé des Artistes Indépendants alla quale presero parte tantissimi artisti, compresi i due pittori. Dapprima colleghi e poi amici si influenzarono tantissimo: Surat eliminò dalle sue opere i colori terrosi, mentre Signac accolse le idee artistiche e scientifiche di Seurat.

5. Gli ultimi anni. Seurat ebbe una vita molto breve tanto che morì a soli 31 anni e, pochi giorni dopo, anche suo figlio scomparve per la stessa strana malattia. Nei suoi ultimi giorni l’artista dipingeva tanto che, alla sua morte, è stato trovato incompiuto Il Circo di Seurat.

Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte

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Georges Seurat, Grande Jatte, CC0, via Wikimedia Commons

6. L’opera. La Grande Jatte di Seurat ripropone una normale domenica pomeriggio parigina con i personaggi vestiti alla moda intenti a sostare nei pressi della Senna. Realizzati seduti, in piedi, li dato, di spalle questi personaggi (c’è chi afferma che siano circa una quarantina) altro non sono che la trasposizione su tela della belle époque parigina che l’artista amava tanto criticare.

Georges Seurat, l’analis

7. Analisi. Sebbene abbia realizzato diversi studi prima di arrivare all’opera finale, l’artista la presenta differente rispetto ai primi schizzi dei singoli personaggi. L’idea della società diversa da quella alla quale il pittore sente di far parte emerge con forza in quest’opera. Tante figure che sembrano tutte una singola, per non parlare poi della donna in primo piano vestita di tutto punto, quasi a voler richiamare la donna tra i papaveri dipinta da Monet, che però porta a spasso… una scimmietta!

Le Modelle Seurat

8. L’origine dell’opera. La particolarità dei soggetti di Seurat, lo portò a fare una sfida con sé stesso e, soprattutto, con i critici. Noto in particolare per i suoi paesaggi, l’artista doveva realizzare un studio di pittore, con tre modelle dimostrando di riuscire a realizzarle piene di vita.

9. Le modelle. Le tre modelle di Seurat, anche se in realtà si tratta di una sola ripresa più volte, richiamano la concezione delle Tre Grazie, mentre la scelta di appore una figura di spalle rimanda alla Baigneuse di Ingres. Diversi furono gli studi che realizzò e che vennero definiti capolavori di sensibilità.

Seurat opere

10. Opere. Infine, ecco qui come sempre una selezione delle opere di Seurat. Sebbene sia vissuto davvero poco l’artista vanta una lunga serie di opere!

  • Testa di ragazza, 29 x 24 cm, Dumbarton Oaks Research Gallery and Collection, Washington
  • Omaggio a Puvis de Chavannes, 16,8 x 25,4 cm, Museo d’Orsay, Parigi
  • Uomo al parapetto (L’invalido), 25 x 16,5 cm, Collezione Rothbert, New York
  • Contadina seduta in un prato, 38,1 x 45,7 cm, Solomon R. Guggenheim Museum, New York
  • Paesaggio dell’ÃŽle-de-France, 32 x 40 cm, Musée des Beaux-Arts, Bordeaux
  • Abiti sull’erba, 16 x 24,7 cm, Tate Gallery, Londra
  • Pescatori alla lenza, 15,7 x 24,4 cm, Musée d’Art Moderne, Troyes
  • Giovani a bagno. Studio per la Baignade, 16 x 25 cm, Museo d’Orsay, Parigi
  • Bagnanti ad Asnières, 200 x 300 cm, National Gallery, Londra
  • Donna in riva alla Senna a Courbevoie, 25 x 16 cm, Collezione privata, New York
  • Paesaggio, 16 x 24,5 cm, Musée des Beaux-Arts, Lilla
  • Angolo di una darsena, Honfleur, 79,5 x 63 cm, Museo Kröller-Müller, Otterloo
  • Imboccatura del molo, Honfleur, 46 x 55 cm, Museo Kröller-Müller, Otterloo
  • La spiaggia di Bas-Butin, Honfleur, 67 x 78 cm, Musée des Beaux-Arts, Tournai
  • Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte, 207,6 x 308 cm, Art Institute of Chicago, Chicago
  • Modella in piedi, studio per Le modelle, 25 x 16 cm, Museo d’Orsay, Parigi
  • Modella seduta, di profilo, studio per Le modelle, 25 x 16 cm, Museo d’Orsay, Parigi
  • Modella in piedi, di fronte, studio per Le modellev, 26 x 15,7 cm, Collezione privata
  • Modella seduta, di spalle, studio per Le modelle, 24,5 x 15,5 cm, Museo d’Orsay, Parigi
  • Le modelle, 199,5 x 250,5 cm, Barnes Foundation, Filadelfia
  • Domenica, Port-en-Bessin, 66 x 82 cm, Museo Kröller-Müller, Otterloo
  • La Tour Eiffel, 24,1 x 15,2 cm, De Young Memorial Museum, San Francisco
  • Giovane donna che si incipria, 94,2 x 79,5 cm, Courtauld Gallery, Londra
  • Lo Chahut, 171 x 140,5 cm, Museo Kröller-Müller, Otterloo
  • Il circo, 185,5 x 152,5 cm, Museo d’Orsay, Parigi
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