Giacomo Balla: 10 cose da sapere su di lui e sulle sue opere

Copertina: it:Giacomo Balla (contributore), Public domain, via Wikimedia Commons

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Giacomo Balla fu uno dei più noti pittori futuristi, insieme a Umberto Boccioni. La sua arte si caratterizza non solo per la pittura ma anche per la scultura, il cinema e moltissimo altro.

Giacomo Balla

  1. La vita. Nato a Torino nel 1871 si avvicina all’arte della fotografia grazie alla passione del padre. Da qui si appassiona al divisionismo e, in particolare, ai principi tecnici ed estetici. Anni dopo durante i suoi viaggi tra Roma e soprattutto Parigi si appassiona all’impressionismo, all’art nouveau e al puntinismo di Seurat. Giacomo Balla fu influenzato da più correnti artistiche cosa che si nota molto nelle sue prime opere. Anche la passione fotografica del padre ha influenzato molto le sue prime opere del ‘900 come ” Il Mendicante”, ” La Pazza”, “La Giornata dell’operaio”. Tutti i primi quadri si incentrano su tematiche perlopiù sociali e soprattutto sugli emarginati.
  2. Non solo arte. Balla non fu solo un noto pittore ma le sue opere spaziarono dalla scultura, alle scenografie e costumi di balletti, alla decorazioni di interni, alla creazione di oggetti di design fino al cinema. Tra le sue opere infatti si ricordano anche le scene per il balletto Feu d’Artifice di Stravinsky, gli arredi per locali notturni, e la sua partecipazione alla realizzazione del film Vita Futurista, tutti lavori risalenti al 1917.
  3. I 150 anni. Nel 2021 si sono celebrati i 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla. Per l’occasione, il MAXXI di Roma ha aperto in via straordinaria la casa futurista di via Oslavia a Roma in cui l’artista visse e lavorò dal 1929 sino alla morte

Giacomo Balla futurismo

4. Il futurismo. A partire dal 1909 circa, in Italia, sorge il futurismo. Tutte le arti, dalla pittura alla letteratura, dalla scultura all’architettura al cinema ne vengono coinvolti. Tra i punti chiave alla base della mentalità futurista c’è ovviamente la modernità con un distacco netto e definitivo con la cultura del passato considerata addirittura noiosa. E’ così che tipici dell’arte futurista diventano soggetti come le città, le automobili, le industrie, il tutto condito con una buona dose di patriottismo. Giacomo Balla fu uno degli artisti che, insieme a Umberto Boccioni e altri aderì al Manifesta futurista.

Giacomo Balla opere futuriste

5. Opere futuriste. Sebbene fosse il più anziano tra coloro che aderirono al futurismo, questo fu un periodo particolarmente d’oro per Giacomo Balla che nelle sue opere futuriste si concentrò soprattutto sulla rappresentazione di entità astratte come la velocità e il suono. Di questo periodo sono alcune delle sue opere più famose come Bambina che corre sul balcone e Dinamismo di un cane al guinzaglio.

6. Balla è morto. L’idea di abbandonare e tagliare col passato Balla l’ha presa certamente sul serio. Nel 1913 infatti fu lui stesso a far pubblicare un volantino davvero molto particolare: Balla è morto, qui si vendono le sue opere.

7. Manifesto di ricostruzione futurista dell’Universo. Si chiamava così il manifesto che Balla, insieme a Depero, realizzò nel 1915. Proprio in questo periodo, infatti, nacque la convinzione che la sola tela non poteva permettere di dare profondità al senso dinamico della velocità. Fu allora che nacque il primo complesso plastico-dinamico con fili di ferro, cartone e stoffe. Alla morte di Boccioni Balla divenne il solo e unico protagonista del movimento tanto che cominciò a firmare le sue opere con pseudonimo Futurballa.

Giacomo Balla Dinamismo di un cane al guinzaglio

8. L’opera. Dinamismo di un cane al guinzaglio, meglio noto semplicemente come il cane di Giacomo Balla è sicuramente una delle opere più note. Qui, l’espressione della velocità viene realizzata con un cane che sembra quasi un cartone con le zampe che si muovo talmente veloci da sembrare delle piccole ruote. Ovviamente quando l’opera venne esposta tutti pensarono che il pittore era diventato completamente pazzo. Oltre alla morte dell’amico e collega Umberto Boccioni, questo fu uno dei motivi che lo portarono a diventare Futurballa.

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Giacomo Balla, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Giacomo Balla Lampada ad arco

9. L’opera. Lampada ad arco di Giacomo Balla venne realizzata durante il suo periodo divisionista. L’intento dell’opera era quello, come si può intuire dal nome, di realizzare la luce. Il bagliore della luce, infatti, è il risultato dell’accostamento dei colori puri. La novità che rese l’opera così famosa, era che nessuno avrebbe ma pensato che una lampada potesse avere un’interesse artistico e, addirittura, scientifico. Nell’opera l’artista infatti rappresenta la luce ma lo fa separando i colori che la compongono.

Giacomo Balla opere

10. Le opere. Infine, come sempre, ecco qui una breve selezione delle opere d’arte di Giacomo Balla.

  • La famiglia Carelli (1901-1902)
  • Fallimento (1902)
  • La fidanzata a Villa Borghese (1902)
  • Lampada ad arco (1909 o 1911)
  • Villa Borghese – Parco dei daini (1910)
  • Le mani del violinista (1912)
  • Dinamismo di un cane al guinzaglio (1912)
  • Ragazza che corre sul balcone (1912)
  • Velocità d’automobile (1912)
  • Linee andamentali + Successioni dinamiche (1913)
  • Movimenti rapidi: Sentieri in movimento + sequenze dinamiche (1913)
  • Volo di rondini (1913)
  • Velocità astratta (1913)
  • Velocità d’automobile + luce + rumore (1913)
  • Compenetrazione iridescente radiale (1913-1914)
  • Velocità astratta + rumore (1913-1914)
  • Forma rumore motociclista (1913-1914)
  • Bozzetto di scena per il balletto “Feu d’artifice” di igor Stravinsky (1917)
  • Spazzolridente (1918)
  • Composizione futurista (1918)
  • Linee forza di paesaggio + giardino (1918)
  • Espansione di primavera (1918)
  • Verso la notte (1918), olio su tela
  • Numeri innamorati (1920)
  • Autostato d’animo (1920)
  • Scienza contro oscurantismo (1920)
  • Bozzetto di scena per balletto futurista (1925 circa)
  • Mio istante del 4 aprile 1928 ore 10 più due minuti (1928)
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