Pellizza da Volpedo: 10 cose da sapere sull’artista e le sue opere

Copertina: foto di UnknownUnknown Giac83 at Italian Wikipedia, Public domain, via Wikimedia Commons

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Giuseppe Pellizza da Volpedo è stato un pittore italiano della fine dell’800 appartenente alla corrente divisionista e, in un secondo momento a quella sociale. La sua opera più famosa è il Quarto Stato.

Pellizza da Volpedo pittore

  1. Da Volpedo. Il nome del pittore in realtà era solo Giuseppe Pellizza. Ma perché allora oggi è noto a tutti come “da Volpedo”? Semplice, Volpedo era la sua città natale!
  2. Gli inizi. Sin sa subito ai avvicina all’arte studiando dapprima all’Accademia di Brera di Milano, poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze e, infine, all’Accademia Carrara di Bergamo.
  3. Il Divisionismo. Tra il 1885 e il 1915 si sviluppa in Italia una nuova corrente artistica: il divisionismo. La tecnica si basa, in poche parole, sulla scomposizione della luce e la ricomposizione attraverso i colori complementari. La prima esposizione ufficiale fu nel 1891 ma allora Pellizza da Volpedo era un pittore anche molto influenzato dai suoi studi. Durante il suo periodo fiorentino però comincia a prendere confidenza con questo nuovo tipo di arte diventandone uno dei maggiori esponenti, nonché il più giovane, già con la sua prima opera Il Fienile.
  4. Delacroix e Pellizza da Volpedo. I due artisti furono grandi amici e spesso associati per le loro opere. Un esempio è l’associazione delle loro due opere più note: La Libertà che guida il popolo di Delacroix e il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. In tutte e due i dipinti infatti vi sono due gruppi di persone in movimento e il loro andamento sembra avvicinarli verso lo spettatore, come a volergli andare incontro per raccontare la loro storia.
  5. La denuncia sociale. Sebbene nelle sue prime opere siano ritratte più che altro scene di vita quotidiana e cittadina, man mano che cresce la visione artistica di Pellizza da Volpedo, più le sue opere diventano una vera e propria denuncia sociale. Attraverso i suoi quadri infatti vuole raccontare la vita quotidiana nella quale sono costretti a vivere molti lavoratori. I suoi quadri infatti diventano ben presto simboli di denunce sociali soprattutto del mondo operaio e di quello contadino. Proprio su quest’ultimo si basa la sua opera più famosa, Il Quarto Stato, oggi conservato al Museo del ‘900 a Milano.
  6. La morte. Pellizza da Volpedo si sposò con una delle sue modelle e insieme ebbero una famiglia. Alla morte però della moglie e del figlio, il pittore non riuscì a resistere dal dolore tanto che, a soli 39 anni, decise di suicidarsi nel suo stesso studio.

 

Pellizza da Volpedo il Quarto Stato

pellizza da volpedo
Giuseppe Pellizza da Volpedo, Public domain, via Wikimedia Commons

7. L’opera. L’opera viene ambientata proprio a Volpedo, la città natale dell’artista, nella piazza principale. I soggetti ritratti, i lavoratori, ovvero il quarto stato in persona, avanzano verso l’osservatore con un tramonto alle spalle. A dirigere il gruppo vi sono tre personaggi: due uomini e una donna, ovvero l’amata moglie dell’artista, Teresa. Anche gli altri soggetti ritratti sono tutti reali: Pelizza da Volpedo infatti fa posare diversi contadini della sua città natale.

8. Il significato. L’avanzata dei lavoratori rappresenta, simbolicamente, l’avanzamento verso un cambiamento, verso un domani migliore, rappresentate anche dallo stesso tramonto alle spalle dei soggetti. Tutti insieme e compatti, i lavoratori sono accomunati da uno stesso ideale. In sintesi, l’opera il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo, rappresenta una lotta sociale pacifica per un futuro migliore. Infine, a combattere per il domani vi sono anche dei bambini, come a simboleggiare che questo cambiamento coinvolge tutte le figure.

Pellizza da Volpedo il sole

9. L’opera. L’opera Il sole nascente o anche solamente il sole di Pellizza da Volpedo raffigura il sole e l’effetto della luce su ciò che la circonda. E’ così che si crea un cielo molto chiaro già illuminato mentre la terra è ancora molto scura fatta eccezione per le parti illuminate dai raggi. L’intento dell’artista era, come scrisse a un suo amico “la bella natura che assorbe l’uomo e lo annienta per campeggiare essa stessa sfolgorando la sua immortale bellezza…”. L’immagine del sole che spunta da dietro i colli divenne molto nota tanto che persino Primo Levi scrisse “Bisogna infine volgersi a Pellizza da Volpedo per sentirsi illuminati da un sole che sembri davvero quello dell’avvenire”.

Pellizza da Volpedo opere

10. Opere. Infine, come sempre, ecco qui una breve selezione delle opere di Pellizza da Volpedo più belle e famose.

  • Il quarto stato (Museo del Novecento, Milano)
  • Fiumana (Pinacoteca di Brera, Milano)
  • Ambasciatori della fame (Civica Galleria d’Arte Moderna, Milano)
  • Il sole (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma)
  • Carità cristiana, (Pinacoteca Malaspina, Pavia)
  • L’amore nella vita (Collezione privata, Lonedo)
  • Il sorgere del sole (Collezione privata, Torino)
  • Gli emigranti (Collezione privata, Milano)
  • Panni al sole (Collezione privata, Milano)
  • Passeggiata amorosa (Pinacoteca Civica, Ascoli Piceno)
  • Prato fiorito(Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma)
  • Statua a Villa Borghese(Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia)
  • Lo specchio della vita (E ciò che l’una fa e l’altre fanno)(Museo Civico, Torino)
  • L’annegato (Pinacoteca Civica, Alessandria)
  • Idillio primaverile (Collezione privata)
  • Il morticino (Museo d’Orsay, Parigi)
  • Sul fienile (Collezione privata)
  • Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri)(Accademia Carrara, Bergamo)
  • La sfinge (Collezione privata, Volpedo)
  • Da Monleale (Museo Studio di Pellizza da Volpedo, Volpedo)
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