Gianni Berengo Gardin: 10 cose da sapere su di lui e sulle sue fotografie

Foto di copertina: Foto di Marek da Pexels

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Gianni Berengo Gardin è noto per essere, ancora oggi, uno dei fotoreporter italiani più famosi.

Gianni Berengo Gardin

  1. Gli inizi. Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, si avvicina alla fotografia negli anni cinquanta e da allora non ha mai smesso. Nel suo portfolio si può conoscere da vicino il cambiamento della società italiana dal dopoguerra fino ad oggi.
  2. Le tematiche e lo stile. Sin dai primi scatti Gianni Berengo Gardin si fa portavoce di tematiche di vita quotidiana, del mondo del lavoro, sociali ma inserendo anche la sua passione per l’architettura e l’amore per la natura. Tra i tanti fotografi ai quali è stato associato nel corso degli anni, il più noto è Henri Cartier Bresson. I due infatti avevano un occhio molto simile, specie per alcuni soggetti e tematiche.
  3. Manicomi. Tra le opere più toccanti e che arrivano dritte all’animo vi sono i numerosi reportage che ha realizzato all’interno dei manicomi italiani. In questi anni, a pochi tempi dalla chiusura ufficiale, lo scempio del manicomio era un fenomeno sociale molto sentito e Gardin lo sapeva bene e fu proprio per questo motivo che decise di recarsi al manicomio di San Salvi a Firenze. Qui realizzò foto crude e immensamente realistiche, utilizzando poche luci e molte ombre, le stesse che avevano dentro i pazienti. Il suo intento era quello di riuscire a ritrarre la perdita dell’umanità che avveniva in quei luoghi.
  4. La fama. Ben presto le fotografie di Gianni Berengo Gardin divennero famose in tutto il mondo. Cominciò a organizzare le sue fotografie in ogni angolo del pianeta, se ne contano oltre 200 dal MoMa, alla Biblioteca Nazionale di Parigi agli incontri ad Arles. La sua arte catturò anche i critici di fotografia come Italo Zannier che lo definì “Con la sua capacità di visualizzazione, spesso virtuosistica e sempre aggiornata nei confronti dell’evoluzione della cultura fotografica mondiale, Berengo Gardin è, a mio avviso, il fotografo italiano più ragguardevole del dopoguerra… quello che meglio ha saputo mediare proficuamente le varie tendenze
  5. Libri. Gianni Berengo Gardin ha pubblicato tantissimi libri nel corso della sua vita: pare che se ne possano contare fino a 250 libri fotografici tra i quali L’occhio come mestiere, Toscana, Francia, Gran Bretagna, Roma, Dentro le case (con Luciano D’Alessandro), Dentro il lavoro (con Luciano D’Alessandro), Scanno, Il Mondo, Un paese vent’anni dopo (con Cesare Zavattini), In treno attraverso l’Italia (col collega Ferdinando Scianna e Roberto Koch), fino al grande libro antologico Gianni Berengo Gardin Fotografo (1990)
  6. Venezia. A Venezia Gianni Berengo Gardin ha scattato una delle sue fotografie più note. Stiamo parlando di Vaporetto a Venezia. Questo scatto venne inserito, da Henri Cartier Bresson in persona, nella classifica delle 100 foto più belle del secolo.
  7. Oggi. Oggi, Gianni Berengo Gardin vive a Milano ed è membro dell’agenzia fotografia Contrasto. La sua oasi di pace però è Camogli, nella riviera ligure della quale è originario. Qui ha una casa dove trascorre il tempo in compagnia della moglie, Caterina Stiffoni, appassionata di cucina e arredatrice. Sarà quindi un caso che, nel 2016, il fotografo è stato eletto cittadino onorario di Camogli?

Gianni Berengo Gardin bacio

8. Il bacio di Gianni Berengo Gardin. La foto del Bacio di Gianni Berengo Gardin è certamente tra i suoi scatti più famosi. Realizzato a Venezia tra il ’55 e il ’60, è racchiuso in una prospettiva geometrica perfetta data dall’architettura, mentre i due piccioni mossi in primo piano ci fanno capire che l’immagine è solamente un momento di vita reale che si è fermata in questo gesto romantico.

9. Il fotografo dei baci. Sono tanti i fotografi che nel corso della loro carriera hanno realizzato almeno uno scatto di bacio famoso rimasto impresso nella storia, come Doisneau o Erwitt, giusto per citarne un paio. Ma anche Gianni Berengo Gardin era noto per amare immortalare i baci. Come lui stesso ha affermato però il motivo per il quale ama così tanto questo tema è uno solo: “Quando ero giovane in Italia era proibito baciarsi in pubblico, ti potevano arrestare per oltraggio al pudore. Così, quando sono arrivato a Parigi, dove tutti si baciavano continuamente, sono diventato un guardone. Mi sembrava così strano che la gente potesse baciarsi dovunque: in strada, in autobus, in treno, che ero invidioso e avido di rubare queste fotografie di baci e la sensibilità per i baci mi è un po’ rimasta attaccata

Gianni Berengo Gardin foto

  1. Foto. Reperire titoli o date dei fotografi, specie quelli più recenti, è piuttosto difficile, per questo qui di seguito troverete una brevissima selezione delle tantissime foto di Gianni Berengo Gardin.
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