Canaletto: 10 cose che non sai sull’artista e le sue opere

Foto di copertina Canaletto, Public domain, via Wikimedia Commons

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Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come Canaletto, è un noto pittore veneziano nato alla fine del seicento. Sin da piccolo entra nel mondo dell’arte e della pittura grazie al padre, uno scenografo o pittore di teatro come si usava chiamarlo all’epoca. E’ proprio da qui e dalle sue origini che nasce la tecnica prospettica che sarà poi tipica dell’arte di Canaletto.

L’inizio vero e proprio come artista però avviene negli anni ’20 del settecento quando, in seguito a un viaggio a Roma conosce alcuni pittori vedutisti.

Canaletto pittore

  1. Canaletto l’impostore. Joseph Smith, uno dei più grandi collezionisti dell’epoca, avvicinò Canaletto a Londra. Negli anni ’50 l’artista giunse nella capitale britannica dove realizzò alcune bellissime opere sulla città. In questo periodo però non ebbe vita semplice, infatti il suo nome venne messo in dubbio: secondo molti Canaletto era un impostore. Fu così che l’artista dovette fare dimostrazioni pubbliche per smentire questa affermazione.
  2. Canaletto il pittore vedutista. L’artista, dopo essere entrato in contatto con alcuni pittori vedutisti ne entra a far parte. La concezione dell’arte vedutista è quella di riprendere dal vero, anche se non sempre viene capita e apprezzata. Proprio a Venezia, infatti, il vedutista di quel periodo viene anche chiamato come il pittore da cartolina, perfetti più che altro per i souvenir. L’arte di Canaletto però unisce la visione della realtà con colori luminosi e una tecnica prospettica rigorosa.
  3. La prospettiva. La tecnica prospettica di Canaletto era talmente precisa e controllata che per farlo l’artista non si avvaleva solamente di righelli e compassi ma anche di una specie di camera oscura portatile. Questo strumento, molto usato dagli artisti del periodo aiutava infatti a proiettare l’immagine reale su una base che veniva poi ricalcata.
  4. I capricci. Canaletto non fu solo un vedutista ma era anche noto per i suoi “capricci“. All’epoca i capricci erano una tecnica artistica che prevedeva la realizzazione di paesaggi ideali, fantastici e immaginari dove sono presenti anche rovine e monumenti non reali. I capricci di Canaletto furono specialmente agli inizi della sua carriera, durante il percorso romano anche se tornarono poi alla fine degli anni ’50 del settecento. E’ proprio di questi anni infatti il “Capriccio con edifici palladiani” dove il paesaggio ci rimanda immediatamente a Venezia, ma gli edifici raffigurati e realmente esistenti sono situati invece in altre città.

Canal Grande Canaletto

canal grande canaletto
Canaletto, Public domain, via Wikimedia Commons

5. Canal Grande di Canaletto. Da grande amante di Venezia, non poteva certo mancare un’opera che rappresentava il Canal Grande di Canaletto. E infatti l’artista ne realizzò diverse copie da diversi punti di vista e soggetti.

6. Regata sul Canale Grande di Canaletto. Uno dei soggetti più amati dal pittore fu la Regata sul Canal Grande, tanto che ne realizzò più vedute. Il primo, realizzato intorno agli anni ’30 del settecento si trova presso la collezione Reale di Londra. Solo pochi anni dopo, intorno al 1735 Canaletto realizzò una seconda copia del soggetto, visibile alla National Gallery di Londra. In entrambe le opere si nota subito la perfetta prospettiva e il via vai delle barche durante la regata. Quello che arriva all’occhio dello spettatore è la gioia del giorno di festa.

Canaletto piazza San Marco

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Canaletto, Public domain, via Wikimedia Commons

7. L’opera. Datata intorno ai primi anni del 1700, Piazza San Marco di Canaletto viene considerata una delle più antiche dell’artista. Qui infatti si può ancora notare un gusto prettamente scenografico che andrà poi via via sparendo nel tempo.

8. La storia topografica di Venezia. Ammirando l’opera Piazza San Marco del Canaletto, si può immediatamente notare che fu realizzata quando non vi era la pavimentazione della piazza. E’ così che ben presto l’opera divenne fondamentale anche per poter ricostruire alcuni piccoli frammenti di storia topografica di Venezia.

9. Le altre vedute di Piazza San Marco del Canaletto. Come per molti dei suoi paesaggi veneziani anche Piazza San Marco è stata immortalata da tantissimi punti di vista. Nella coppia di opere del 1750, ad esempio – Piazza San Marco e Piazza San Marco e il Colonnato delle Procuratie – la veduta è molto particolare perché è dall’interno di un’architettura. Inoltre questi due quadri hanno delle insolite dimensioni più piccole e colori più scuri, tipici del suo periodo maturo.

Canaletto opere

10. Oltre alle due opere di Canaletto, sicuramente, tra le più note in tutto il mondo, l’artista ne realizzò moltissime altre. Ecco qui una piccola lista.

  • Il canal Grande verso Rialto, 1723 circa, olio su tela, 144×207 cm, Venezia, Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano
  • Bacino di San Marco dalla Giudecca, 1723 circa, 141×154 cm, Cardiff, National Gallery of Wales
  • Piazza San Marco verso la Basilica, 1723, 141×204 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
  • Il Canal Grande dalle prossimità del ponte di Rialto verso nord, 1725, olio su tela, 91×135 cm, Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
  • Il Bucintoro al Molo il giorno dell’Ascensione, 1729, olio su tela, 53×70 cm, Barnard Castle, Bowes Museum
  • Piazza San Marco, 1730 circa, olio su tela, 68×112 cm, New York, Metropolitan Museum
  • Canal Grande, 1728-1730, olio su tela, 45×73 cm, Firenze, Uffizi
  • Il Canal Grande, 1730 circa, olio su tela, 61×90 cm, Bergamo, Accademia Carrara
  • Il Bacino di San Marco verso est, 1730 circa, 125×204 cm, Boston, Museum of Fine Arts
  • La riva degli Schiavoni, 1730-31, olio su tela, 46×63 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum
  • Il Canal Grande da Santa Maria della Carità al Bacino di San Marco, 1730-33, olio su tela, 48×80 cm, Windsor, Royal Collection
  • Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana, 1740-45, olio su tela, 53×70 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
  • Il Pra della Valle in Padova, 1742 circa, 39×87 cm, Milano, Museo Poldi Pezzoli
  • Westminster Bridge, 1746, olio su tela, 96×137 cm, New Haven, Yale Center for British Art
  • Veduta del Tamigi e della City da un arco di Westminster Bridge, 1746-47, olio su tela, 57×95 cm, Collezione privata
  • La rotonda di Ranelagh, 1754, olio su tela, 46×75 cm, Londra, National Gallery
  • Eton College Chapel, 1754 circa, olio su tela, 61×107 cm, Londra, National Gallery
  • Walton Bridge, 1754, olio su tela, 48×76 cm, Londra, Dulwich Picture Gallery
  • Capriccio palladiano, 1756-59, olio su tela, 56×79 cm, Parma, Galleria Nazionale di Parma
  • Il Campo di Rialto, 1758-63 circa, olio su tela, 119×186 cm, Berlino, Staatliche Museen
  • Prospettiva con portico, 1765, olio su tela, 131×93 cm, Venezia, Gallerie dell’Accademia
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